racconti di vita

Giovedì


Ondeggi su me come un ricordo antico, un pensiero da nutrire per l’eternità fino a quando non giungerà la notte. Arrivi all’improvviso, mi culli come un feto e mi riscaldi. Tutto mi sembra possibile, anche sciogliere il ghiaccio che da secoli incrosta la mia anima e la iberna in una sicurezza gelida, come chi resta immobile ma respira tranquillo e sicuro, dormiente in un letargo sterile. Arrivi all’improvviso e all’improvviso te ne vai. Senza un apparente motivo, nemmeno una scusa. Colpa mia, questa l'unica consolazione, colpamia, colpa mia. Mi squarci il petto nudo e mi strappi il cuore. Davvero questo rito primitivo, come primitivi possono essere i sentimenti, mi sconcerta e mi lascia attonito, stordito. Davvero mi sembrava possibile tutto questo, l'averti incontrato, sfiorato e condiviso, ingenuamente confidando in una pazienza che non hai, in quel sapere attendere e seguire i tempi del mio sentire, le aritmie della mia anima, almeno tu, almeno tu.La ruota gira, e noi come palle da bigliardo rimbalziamo seguendo traiettorie definite e incomprensibili.La musica si strofina sulla mia pelle, si sdruce nelle mie ossa, le sbriciola e le ricompone.Ascolto Chopin, Notturno in sib minore e non voglio altro che non già quel sapore dolce-amaro di coito e di morte che pervade un romanticismo non di maniera ma sentito nel sangue e nella pelle. Mi scivola sopra e mi penetra un brivido quando il senso del vero si rappresenta come autentico e quasi dogmatico. Il modo minore che esplode  e si inalbera, si erge serico con echi modali nei rapidi arpeggi che sembrano gocce lasciate cadere per caso.Può essere dolce la morte e il dolore che attraversa come una saetta di luce siderale il tema centrale che enarmonicamente modula in la maggiore come una finestra di sole aperta su un altro pianeta. Do-si-do-mi-re-do-do- …grandioso. Profuma di amore e di alcove disfatte, di fumo e di fiori. Mi giro una volta soltanto nel letto, rifletto su quanto possa far male il bisogno di altro, la voce che urla incessante, la bestia che già mi possiede, il demonio bastardo che strepita in me.E tu però non ci sei, ed io però che ti voglio.