racconti di vita

TITANIC


Non era possibile chiarire nel tempo quel modo di essere, di stare lontani. Noi, pianeti irraggiungibili, dimensioni diverse, universi paralleli. Noi avvicinati per caso da un destino generoso e folle."E così te ne vai? Così decidi arbitrariamente di buttare nel cesso un esemplare di maschio sessualmente attivo, non bellissimo ma affascinante, simpatico, arguto e colto, con spiccate tendenze romantiche-passionali come me? Non ci credo, dai, non è possibile". Pensavo ai tuoi occhi e pensavo al passato e ai tuoi "Veramente?!", a quello che ormai giaceva sepolto, ma dove? E come trovarlo, dov'era la mappa? Immaginavo le tue mani, gesticolavi nervosa come se le mie parole scritte fossero insetti noiosi da scacciare. Avrei voluto fermarle quelle mani morbide, stringerle per farti sentire quanto forte potesse essere il bisogno di venire compresi e quanto altrettanto violento il non poter esserlo."Che ho fatto, detto, pensato, per meritarmi una simile punizione? Non mi sono evoluto come tu pretendevi? Parla, abbi il coraggio delle tue azioni e magari anche delle mie".Tu un torrente impetuoso di parole e di accuse. Hai chiuso la porta e  quanto fa male sentirsi al di là dei tuoi pensieri e dei tuoi sogni. Al di là di tutto. Alzi l'ancora calata da poco nelle mie torbide acque insicure e salpi a bordo di una nave luminosa. Io resto sul molo, nemmeno sollevo la mano, nemmeno un saluto, pronto a nutrirmi di ricordi come un avvoltoio sulla carcassa di noi."Vedi bellezza, voi donne siete così, sempre alla ricerca, insicure, non sapete cosa volete e pretendete che un cervello strutturato così semplicemente come quello di un maschio stia dietro alla vostra incomparabile e sublime inconsistenza"."Mai" e "sempre", le più sublimi bugie dell'amore, ripetute, sussurrate, urlate mille volte come fosse possibile l'eternità, comune denominatore di ogni vita.Un altro Titanic che pareva inaffondabile è sprofondato nell'abisso. "Signori, è stato un piacere suonare con voi".