Pensieri in libertà

Post N° 25


Addio Pizzo: la Sicilia quella vera siamo noi …
Sabato 5 maggio e domenica 6 maggio si terrà a Palermo la seconda festa “pizzo-free”, organizzata da Addio Pizzo.
 Addio Pizzo, un’associazione che combatte il racket mafioso delle estorsioni, è nata su iniziativa di un gruppo di ragazzi che la notte tra il 28 ed il 29 giugno del 2004 ha tappezzato il centro di Palermo con centinaia di piccoli adesivi, listati a lutto, su cui era scritto:Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignitàLa cosa suscitò così tanto clamore che il giorno dopo se ne occuparono la stampa, i telegiornali e persino la Procura e la Prefettura. Da quel momento l’attività di Addio Pizzo è stata molto intensa per realizzare il proprio sogno … quello, cioè, di creare un “consumo critico anti-pizzo”: da una parte commercianti che si impegnano pubblicamente a rifiutare di pagare il pizzo e che denunciano le richieste estortive; dall’altra cittadini che si impegnano ad acquistare soltanto presso gli esercizi commerciali che non pagano il pizzo. Un’azione di riscatto della propria dignità in cui si evita non solo che il costo del pizzo venga scaricato sui prezzi dei prodotti, ma anche che i commercianti subiscano ulteriori forme di pressione come, ad esempio, l’obbligo di assumere determinate persone (che a volte si identificano con gli esattori) protette dalla mafia. Un’iniziativa che non fa sentire soli chi si ribella al racket.
 “Siamo sognatori … Siamo mossi da idealità, entusiasmo, rabbia e amor proprio” affermano i ragazzi di Addio Pizzo “Il nostro obiettivo è erodere il consenso di cui gode la mafia nell’estesa “zona grigia” della nostra società. Le nostre azioni vogliono porre un argine al silenzio, sono atti di ribellione alla sottocultura e una forma di dissociazione attiva dall’indegno quietismo che si è consolidato soprattutto attorno al problema delle estorsioni mafiose”La loro attività è, in un certo senso, anche un omaggio a Libero Grassi, l’imprenditore che, per essersi ribellato pubblicamente al racket, è stato ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991.L’esempio di Addio Pizzo è stato seguito, nel 2005, dai ragazzi di Contracamorra di Napoli. Nel 2006 un nuovo gruppo di Addio Pizzo si è formato a Catania e la mattina del 29 giugno 2006, anche Catania si è risvegliata tappezzata di adesivi con su scritto: un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità. “Dignità” dice Giulia che ha partecipato all’attacchinaggio “è tutto in questa parola. Finchè la mafia governerà le nostre vite e finchè si accetterà di convivere con la mafia, non ci possiamo dire dignitosi”.Fino ad oggi hanno aderito alla campagna di Addio Pizzo di Palermo, sostenuta da 16 associazioni, 200 imprenditori e commercianti e circa 9.000 consumatori. Sono, inoltre, 91 le scuole che sono state coinvolte nella formazione antiracket.
 La lista dei primi cento imprenditori ed esercenti che hanno aderito al progetto di Addio Pizzo è stata resa nota il 5 maggio dello scorso anno, nel corso della prima festa “pizzo-free”. Da quel giorno i commercianti che si sono ribellati sono usciti dall’anonimato ed a loro se ne sono uniti molti altri. È, perciò, importante partecipare sabato 5 maggio e domenica 6 maggio alla seconda festa “pizzo-free”, il cui ricco programma prevede oltre alla fiera del consumo critico, animazioni in piazza, dibattiti (con magistrati, associazioni, Libera, etc), spettacolo teatrale, concerto, esibizioni di artisti di strada, etc. È importante partecipare per solidarietà verso chi ha avuto il coraggio di decidere di non subire più ricatti e verso chi combatte con passione e a viso aperto la mafia tutti i giorni. Non possono essere lasciati soli. Ognuno di noi si deve schierare apertamente e pubblicamente contro la mafia.
È importante partecipare a queste giornate di mobilitazione e consumo critico contro la mafia perché, come diceva Libero Grassi: “L’estorsione è la madre di tutti i crimini perché funzionale a stabilire, consolidare ed estendere il governo sul territorio rappresentato da una strada, una piazza o un quartiere. Il pizzo è manifestazione della signoria territoriale di Cosa nostra sulla città di Palermo, con il pizzo la mafia si fa Stato”.Sono iniziative che vanno incoraggiate e sostenute soprattutto oggi, dopo che un imprenditore, Vincenzo Montanelli, che ha aderito alle liste di Addio Pizzo, ha subito un attentato incendiario nei giorni scorsi (la notte tra il 26 ed il 27 aprile).«Siamo noi, la Sicilia quella vera siamo noi» gridavano i ragazzi di Addio Pizzo quando è stato catturato Bernardo Provenzano. Sì, la Sicilia, quella vera, sono loro e tutti quelli che come loro hanno lottato e lottano contro Cosa nostra …