Pensieri in libertà

Post N° 54


Libera informazione
 Non dovrebbe esserci bisogno di mettere accanto alla parola “informazione” l’aggettivo “libera”. Perché l’informazione o è libera o, semplicemente, non è informazione: è propaganda, marketing, falsificazione. Inizia con questa riflessione un articolo di don Luigi Ciotti in cui si afferma anche:”C’è una cattiva informazione che deriva dalla disonestà dell’analisi e dalla perdita di oggettività, e ce n’è un’altra che dipende dall’omissione della realtà, dal nascondere fatti e aspetti che caratterizzano la vita sociale in tutte le sue pluralità e differenze. Si tratta di due facce della stessa medaglia, e a farne le spese è sempre la nostra libertà. Libertà di sapere e di scegliere, di conoscere e di decidere, ma anche di raccontarsi.””In Italia” ha scritto la redazione di UGUALE PER TUTTI “l’informazione è quasi per intero asservita al potere economico e politico … [omissis] … In mancanza di una informazione anche solo decente, è necessario che ognuno si sforzi di riflettere, di esercitare quella faticosa attività che è il pensiero articolato, non cadendo preda delle “campagne di stampa” del momento.[omissis] … Ascoltando i telegiornali, ci sono periodi in cui sembra che accadano solo incidenti stradali causati da ubriachi (mentre l’ubriachezza ha una incidenza complessivamente molto modesta sulle cause di mortalità nelle strade), oppure che in Italia si muoia solo azzannati dai cani, oppure che nel mondo cadano in continuazione aerei, oppure che le persone di una certa etnia facciano solo reati e di un certo tipo e così via.” E così succede che veniamo letteralmente “bombardati” dalle notizie sul delitto di Cogne ma, stranamente, non viene spesa una sola parola su determinati fatti che dovrebbero occupare le prime pagine dei giornali. Un esempio per tutti potrebbe essere quello ricordato ieri da Roberto Saviano a “Che tempo che fa”: il “processo Spartacus”, uno dei più grandi processi di mafia che si è chiuso nel silenzio e nell’indifferenza totale. Sul sito di Cuntrastamu, si legge a proposito di questo processo: “ … Si parla molto nel mondo e in Italia di notizie censurate. Forse la camorra rientra in una di queste. Ma proprio nessuno in qualche redazione dei grandi giornali nazionali ha un moto di sdegno per il proprio silenzio?”. Secondo Reporters sans frontieres, nel 2007 l’Italia si è collocata al 35° posto in riferimento alla libertà di stampa (dopo le Mauritius). Altre statistiche internazionali, poi, sono ancora più severe nei nostri confronti: vengono sempre evidenziate le influenze che l’informazione italiana subisce, a partire da quella economica e politica, nonché le intimidazioni di cui sono vittime molti giornalisti.Oggi, 5 novembre è la giornata europea della dignità del giornalismo, della tutela del lavoro dei giornalisti per il diritto all’informazione libera da parte di tutti i cittadini … una “giornata dell’allarme” dichiara la Fnsi che denuncia: “ingerenze dei poteri, prevalenza degli affari mercantili, condizioni di lavoro precarie diffuse stanno mettendo in grande difficoltà il giornalismo di qualità”. C’è ancora molta strada da fare per avere un’informazione libera e corretta. _______________________________6 novembre 2007
 Ciao Enzo,grazie per aver difeso per tutti noi l'articolo 21 della CostituzioneLa libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi(Enzo Biagi)E' meglio essere cacciati per aver detto la verità che restare a prezzo di certi patteggiamenti(Enzo Biagi: "Il Fatto" 18 aprile 2002)