Astri

Post Mortem


Vecchierel bianco, infermo,Mezzo vestito e scalzo,Con gravissimo fascio in su le spalle,Per montagna e per valle,Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampaL'ora, e quando poi gela,Corre via, corre, anela,Varca torrenti e stagni,Cade, risorge, e più e più s'affretta,Senza posa o ristoro,Lacero, sanguinoso; infin ch'arrivaColà dove la viaE dove il tanto affaticar fu volto:Abisso orrido, immenso,Ov'ei precipitando, il tutto obblia.Vergine luna, taleÈ la vita mortale. IL FENOMENO DELLA MORTE E LE PRIME ESPERIENZE POST-MORTEMby Gabriele Bertani (08/09/2003 - 15:23) Daremo qui alcuni cenni riguardanti la morte le esperienze post-mortem, basandoci come sempre sulle descrizioni e le ricerche dei più seri e autorevoli ricercatori esoterici. Per prima cosa è bene sapere in che cosa consiste esattamente quel fenomeno che chiamiamo "morte" e che, in questa epoca storica così lontana dai più profondi valori e insegnamenti spirituali, incute nell'uomo medio tanta paura. Si è detto in precedenza che l'entità umana nell'esistenza terrena consiste nell'individualità vera e propria (l'Io) più una serie di "strumenti" di cui dispone e si avvale per percepire e operare nei vari piani o livelli di esistenza (mentale, astrale, eterico, fisico). Questi "strumenti" sono appunto il corpo mentale, il corpo astrale, il corpo eterico e il corpo fisico. Quando si "muore", in realtà avviene che l'Io si libera del corpo fisico e cessa di operare e percepire sul corrispondente livello di esistenza (quello fisico, ovviamente), abbandonando il corpo materiale e restituendolo alla Terra. Le cellule del corpo fisico cessano quindi di essere organizzate secondo lo schema corrispondente alle correnti di energia del corpo eterico, e iniziano a seguire lo schema corrispondente al mondo minerale. Questo è ciò che chiamiamo "decomposizione", ma ciò che si decompone non è l'Uomo, ma soltanto uno dei suoi involucri, quello che serve a percepire e operare sul piano fisico. La decomposizione è movimento e quindi vita, dunque non si può dire che il corpo muoia, ma piuttosto che le sue componenti continuano a vivere ma secondo uno schema diverso. Dopo l'evento della "morte" l'Io è esattamente come prima, con i suoi pensieri, i suoi desideri, le sue preferenze, i suoi pregi e i suoi difetti, con la differenza che non opera e percepisce più sul livello di esistenza fisico. Al distacco dal corpo fisico è dovuto il primo evento che accade dopo la morte, vale a dire la rapida visione a ritroso in immagini degli avvenimenti della propria esperienza sul piano fisico appena terminata. Questo fenomeno è stato descritto in numerosi casi da persone che sono state in punto di morte, e che si sono trovate quindi in una situazione "di confine" quando i corpi sottili sono ormai fuoriusciti dal corpo fisico ma ne sono ancora collegati tramite il cosiddetto "cordone argenteo", una sorta di cordone ombelicale eterico la cui rottura sancisce la morte vera e propria e definitiva. Sono noti a tutti i casi di persone che hanno dichiarato, descrivendo la situazione fin nei particolari, di aver visto dall'alto il proprio corpo fisico sul lettino dell'ospedale con i medici intorno all'opera. Finchè il "cordone argenteo" è integro e collegato al corpo fisico, la persona in coma o in punto di morte è effettivamente fuori dal corpo fisico ma ha ancora la possibilità di rientrarvi, mentre una volta che il cordone è rotto questo non è più possibile. La visione a ritroso in immagini degli avvenimenti della vita appena trascorsa dura in genere alcuni giorni, durante i quali anche il corpo eterico gradualmente si decompone e si dissolve nella materia eterica. Talvolta durante la notte è possibile osservare nei cimiteri, in certe condizioni di luce, i resti dei corpi eterici in via di decomposizione galleggiare nell'aria sopra le tombe delle persone defunte da pochi giorni. Generalmente, durante la visione a ritroso, lo stato di coscienza è calmo e tranquillo, la persona vede le immagini come da spettatore che sta guardando un film. A questa fase ne segue un'altra, breve (può durare ore, giorni o settimane), caratterizzata da incoscienza come nel sonno senza sogni, dopodichè l'individuo si risveglia sul piano di esistenza astrale. Siccome la memoria è una funzione del corpo eterico, a questo punto l'individuo non ha più il ricordo della vita precedente e inizia una nuova esistenza secondo le leggi del livello astrale, per molti versi radicalmente diverse da quelle che regolano il piano fisico. Seguiranno poi esperienze su livelli ancora superiori e un percorso inverso che riporterà alla successiva incarnazione. Ma di tutto questo torneremo a parlare più diffusamente in seguito. Fohat La facoltà di ricordare le vite anteriori si sviluppa gradualmente. Attualmente nell'uomo medio questo non è possibile, ma lo sarà nei tempi a venire. Naturalmente le successive incarnazioni hanno un preciso legame tra loro e sono finalizzate all'evoluzione dell'anima. Le motivazioni che ci riportano sulla terra hanno a che fare, come hai giustamento detto,con l'attaccamento, le passioni, i desideri legati all'esistenza fisica, e anche con la necessità di pareggiare il karma che noi stessi abbiamo creato in vite precedenti. Per quanto riguarda l'aumento demografico, questo dipende dalla frequenza con la quale ci si reincarna nei vari periodi storici. Secondo fonti teosofiche, normalmente il periodo che intercorre tra un'incarnazione e un'altra è di diversi secoli, ma in certi periodi e in occasione di eventi straordinari che interessano l'umanità intera si abbreviano notevolmente per un gran numero di anime, causando l'aumento demografico. Il secolo scorso, costellato da innumerevoli guerre con milioni di vittime, è stato sicuramente un secolo del tutto particolare per le sue implicazioni karmiche (molte vite sono terminate prematuramente),e le motivazioni dell'aumento demografico credo che vadano ricercate in questo contesto. Dei meccanismi del karma avremo comunque modo di riparlare in modo più approfondito in seguito. Fohat Per quanto riguarda gli affetti e gli amori, le fonti che ho consultato affermano che, in linea di massima, gli stessi gruppi di persone che hanno vissuto in una incarnazione tendono a ritrovarsi anche in quelle successive. Naturalmente ci sono sempre delle eccezioni, ma la regola pare sia questa. Niente di strano, quindi, se in una vita successiva ritroviamo persone con le quali abbiamo avuto legami affettivi di vario tipo in vite anteriori. E'come se ci fosse ( e probabilmente c'è) un qualcosa che attrae magneticamente soggetti che per qualche ragione sono stati legati tra loro in vite passate. Questo del resto risponde ai criteri del meccanismo karmico, che richiede che ogni azione trovi il suo pareggio in un tempo successivo. Fohat  VERSO UN NUOVO ANNOIl tempo immobilegiace mantellato nell’eternoe noi in rugosi affannia misurarne i perimetricol divisore dell’etàIl pensiero tracima nel cieloe carica i vagoni di speranzesui binari in voli verso un nuovo annoaccatastando stelle e nuvolein sguardi sconfinatiE  la vita che invecchiaè solo un’illusionegiacché muta nel diveniremescolandosi a un rigo dell’immensoper rinascere ogni giorno e ancora rifiorire(autoretesti)***
Supponiamo che questa vita sia solo un sogno e che la vera realtà sia in un’altra dimensione…potremmo dire che stiamo invecchiando e morendo? Oppure che, invece, stiamo andando incontro a un nuovo nascere! Se chiudi gli occhi e immagini l’ultima stella nell’universo…ce ne sarà un’altra dopo…e dopo ancora…da un brillio all’altro saliamo la scalinata che ci porterà lassù verso quella luce infinita, per questo ogni giorno siamo “un divenire”…perché c’è un progetto scritto nel vento per ognuno di noi…allora i dolori e le malinconie di questo tempo svaniranno perché tutto sarà compreso…allora BUON ANNO-BUONA NUOVAVITA!La bellezza...sta negli occhi di chi ti guarda...**PENSARE E' LAVORO PER L'INTELLETTO, FANTASTICARE IL SUO PIACERE. Victor Hugo.**            
"Fare sesso è come giocare a bridge. Se non hai un buon compagno è meglio che tu abbia una buona mano."-Woody AllenSULLA NON VIOLENZA - GANDHIPrescindere da Gandhi parlando di non-violenza sarebbe impossibile.Mohandas Karamchand Gandhi è stato l'uomo più importante del xx secolo, le sue parole e le sue azioni hanno ispirato i migliori uomini del tempo che l'ha succeduto. Ebbe un'adolescenza a dir poco travagliata, come tutti coloro che hanno una mente superiore, egli patì pene dalle quali una persona normale non potrebbe mai uscire fuori. Stava anche per suicidarsi, perchè temeva di non avere le necesarie risposte sulla natura divina che da lungo tempo cercava. Cosa ha salvato Gandhi? La Bhagavad-Gita, un'Upanisad Vedica che narra degli attimi immediatamente precedenti la battaglia di Kuruksetra, dove Arjuna si sente combattuto da due sentimenti:la non-violenza e l'obbedienza a Krishna,suo amico,la Persona Suprema.E' un dialogo tra Krishna e Arjuna, Krishna convincerà Arjuna a combattere,ma non per odio,bensì per amore delle stesse persone che stava per uccidere. E' un libro talmente alto e complicato che cercare di darne spiegazione sarebbe un inutile atto di superbia da parte mia,che son così poco istruito sull'argomento,eppure da quello che ne ho letto son riuscito ad estrapolare il significato vero della parola Aimsha,che è il non provocare in alcun modo il dolore a nessuno,Arjuna combatte questa battaglia,è vero,ma lo fa per evitare la battaglia dell'uomo contro Dio.Questo libro non ha affascinato solo Gandhi, figure importanti come Hegel e Schopenhauer hanno commentato molto positivamente quell'opera, Schopenhauer ha addirittura detto che si tratta del libro più alto che sia mai stato scritto.Gandhi trovò in questo libro una fonte di salvezza, trovò nel karma-yoga (servizio devozionale al Signore) in esso descritto un modus vivendi, che nessun'altro testo sacro gli aveva dato con così tanta forza. Studiò legge a Londra dove paradossalmente scoprì a pieno le discipline della sua religione, era nel cuore dell'impero inglese e viveva come un sannyasa in un appartamento dove studiava i testi sacri delle varie religioni tra i quali figurava il Vangelo, Gandhi fù colpito dalle beatitudini e ne fece suo faro. La nascita del Gandhi "politico" è da collocarsi nello scenario sudafricano, dove si recò per svolgere la professione di avvocato. Il sudafrica era parte dell'impero britannico.In sudafrica la comunità indiana era molto numerosa e trattata malissimo dal regime di Apartheid che impediva agli indiani(e ai veri padroni di quella terra, i neri)di vivere come esseri umani. Fù in sudafrica che utilizzò per la prima volta la protesta non-violenta,egli diceva che se la violenza paga solo all'istante, la non violenza paga sulla lunga distanza,è una pratica difficile ma efficace, non importa quanto io dovrò soffrire,l'importante è che io non ferisca il mio nemico, è meglio essere vittime piuttosto che aguzzini. La sua grande spiritualità lo fece diventare il capo del congresso indiano in sudafrica,ottenne qualche miglioramento delle condizioni del suo popolo,ma nel 1914 decise di tornare in India. Fù accolto come un eroe nazionale,l'eco di quanto aveva fatto in sudafrica svidentemente arrivò in India. Gandhi iniziò a giare l'India, al fine di conoscerne ogni realtà, l'india che vide era un paese messo in ginochio da due secoli di dominazione inglese, la gente moriva di fame perchè gli inglesi, che un tempo favorivano la coltivzione delle piante per tessuti,non compravano più tessuti agli indiani che erano costretti a pagare comunque tasse altissime. Gandhi iniziò una serie di proteste non-violente che portarono nel 1930 la corona inglese ad indire una tavola rotonda sulla questione indiana,durante questi negoziati gandhi chiese per l'India l'autogoverno,ma tutto finì senza che nulla fosse stato deciso. Egli dovette subire numerosi arresti per le varie leggi che consapevolmente e felicemente violava,Gandhi non si tirava mai indietro al carcere, lo chiamava "l'albergo di sua maestà". Dopo numeosi boicottaggi nei confronti dei prodotti inglesi,il re nel 1947 fù costretto a concedere l'indipendenza all'interno del Commonwealth,Gandhi però aveva perso una grande battaglia:il suo sogno di vedere un'india unita con indù e musulmani che collaboravano era svanito,dall'india infatti si staccarono il pakistan e il bangladesh. Gandhi fù assassinato quell'anno,da un gruppo di fanatici Indù a causa del fatto che Gandhi stava ancora provando a ricucire i rapporti con il pakistan. La guerra tra india e pakistan dura tuttora,i due paesi sono in possesso di armamenti nucleari ed ogni piccola incomprensione potrebbe portare un apocalisse,speriamo che lo spirito di collaborazione vinca su tutto.IL VALORE DELLO SCIOPERO DELLA FAMEMomenti di difficoltà il Mahatma ne incontrò a bizzeffe. Spesso durante il processo di liberazione in india capitavano atti di violenza contro gli inglesi,a questi atti il Mahatma rispondeva sempre con degli scioperi della fame che in breve tempo racchiudevano l'india nell'apprensione ee che facevano cessare le violenze. Il Mahatma desiderava che la verità trionfasse su tutto,e per questo era anche disposto a morire,se la sua morte fosse servita alla realizzazione di un mondo di tolleranza egli sarebbe morto con il sorriso stampato in volto.COSA MI HA INSEGNATO GANDHIDa quando sono venuto a conoscenza del messaggio di Gandhi,tutto quello che ho capito è riassumibile nella frase che sto per scriver qua sotto: ho capito che darsi etichette come cristiano,induista o musulmano serv a poco,preferisco unire le dottrine tutte,perchè in realtà le differenze sono poche e possono essere superate,ho capito che non voglio più sentir usare il nome di Dio che benedice guerre. Non posso essre sicuro di aver trovato Dio(se così fosse,sarei io stesso Dio),ma credo fortemente in Lui ed ogni giorno spero che illumini la mia mente e quelle altrui,perchè vivere in un mondo d'odio non è più possibile,come disse Platone di Socrate,dico io di Gandhi:"hanno ammazzato il più giusto tra gli uomini".