salsedine del sogno

il giuoco delle perle di vetro


Ci sono certi autori che sono li, nel cassetto della tua vita, e sai che ci saranno sempre, la loro scrittura e la magistrale opera dei loro traduttori, te li fa sentire parte di te, della tua casa. Mi ricordo ancora come se fosse oggi più di vent’anni fa i miei pomeriggi in una spiaggia del litorale romano nel tardo pomeriggio, seduto sulla battigia a leggere Siddharta. Mi ricordo ed ecco mi commuovo, che la lettura di quel libricino pubblicato da Adelphi, con il sottofondo il rumore del mare mi portava un'emozione forte, non saprei meglio come descriverla.Un emozione che in qualche modo, adulta, ho rivissuto leggendo l’ultimo libro di Herman Hesse. Romanzo che fu censurato quando uscì, dal regime nazista tedesco.  È la storia di una persona e della sua necessaria ma contrastata e come contrastata presenza! Tutte le presenze sembrano accompagnare con loro l'ombra della spietata diffidenza quando portano in se la possibilità di cambiamenti.  “Resta pure seduto. Ritornerò più tardi. Cerca ancora una volta la musica dentro di te, bada alla figura. Ma non prenderlo come un dovere, è soltanto un gioco. E se ti addormenti, non importa.”  Herman Hesse – il giouco delle perle di vetro – pag. 78 
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