Lo chiamavano errore umano, tradotto è l’eterno riposo a chi non c’è più. Sembriamo elastici che ci avviciniamo e allontaniamo dalla tecnologia a secondo delle vedute come se le macchine fossero oggetto del destino e non della creazione umana. Forse sarebbe il caso d’iniziare a pensare l’errore non come la tragica fatalità, ma conoscenze d’approfondire e cambiare!
errore
Lo chiamavano errore umano, tradotto è l’eterno riposo a chi non c’è più. Sembriamo elastici che ci avviciniamo e allontaniamo dalla tecnologia a secondo delle vedute come se le macchine fossero oggetto del destino e non della creazione umana. Forse sarebbe il caso d’iniziare a pensare l’errore non come la tragica fatalità, ma conoscenze d’approfondire e cambiare!