La lettera di un trentenne precario suicida parla da sola, frontale, inappellabile. Il vuoto della disperazione non ammette retorica è un cingolato che passa sopra senza ritegno e senza più necessità di riconoscere, giacché non si è riconosciuti!
Alla memoria di Michele
La lettera di un trentenne precario suicida parla da sola, frontale, inappellabile. Il vuoto della disperazione non ammette retorica è un cingolato che passa sopra senza ritegno e senza più necessità di riconoscere, giacché non si è riconosciuti!