salsedine del sogno

Fedez, DDLZAN e il riconoscimento


 Ho sempre pensato che non è solo importante nascere, ma RICONOSCERE. E questa parola più si diventa grandi più fa un effetto strano, perché crescendo s’impara paradossalmente a non vedere, dando tutto per scontato: C’è, sta lì!Poi ti accorgi che se le persone non le riconosci, si ammalano, cadono nella solitudine fino alla disperazione.Non riconoscere una persona vuol dire non riconoscere i suoi diritti civili, umani, non riconoscere le sue necessità, i suoi errori e le sue bellezze che sappiamo bene non sono solo quelle fisiche, ma ciò che una persona ti racconta delle sue storie e fa specchiare con te stesso.Non riconoscere è anche l'esempio di questa pandemia in Italia, dove da oltre un anno stanno morendo trecento persone al giorno e sono diventati numeri su ogni tg. Stanno lì! Fanno parte della cornice tra un piatto di pasta, un pollo arrosto e un amaro per digerì!Il fatto che sia rivoluzionario ciò che Fedez ha detto sul palco del Primo Maggio ieri a Roma sul Disegno di Legge Zan è il termometro del nostro riconoscimento.  
“Fedez” questa foto appartiene a Ikka Mirabelli