salsedine del sogno

duemila e diciannove

Lo spettacolo deve andare avanti, ce lo dice la televisione, lo sport, la politica, i terremoti e i ponti che cadono a nostra insaputa.

No le feste non mi piacciono, ma d'altronde siamo cresciuti a colpi di telecomando a cambiar canale per accorgerci alla fine che sono tutti uguali.

Ahia! La parola “uguale” è pericolosa, anche perché non è usata come “pace” ma noia, piattume.

Le feste sono lo zucchero dappertutto, sul cibo, sui colori, sulle lacrime, è tutto uno zucchero, d'altra parte nella grande mela lo hanno messo sulla loro bevanda nera preferita e ci hanno allevato generazioni!

Ma siamo sicuri che senza zucchero, senza lucette, non si prova niente?

Con questo dilemma, buon duemila e diciannove.

Macro of remote-control device" questa foto appartiene a Garry Wilmore

"Sugar lumps" questa foto appartiene a revedavion.com

prospettiva sicurezza

r a c c o n t o       b r e v e

“la quercia storta” questa foto appartiene a maresogno67

i miei auguri

Chiudere occhi, orecchi e bocca

per concentrarsi e spingersi nel vuoto:

farsi remoto, nube che vaga in cielo,

radura d'aria pura. L'idea sospinge

avanti nella sua vaghezza, sillaba

chiama immagine, l'immagine

si è già fatta suono -

il suono un tocco, forse una carezza.

(Franco Marcoaldi, La trappola, Einaudi)

“dentro i petali” questa foto appartiene a maresogno67

basta un clic alla fine del mondo

Oggi il capo della Russia si è di nuovo fatto sentire. Sembra quasi che gli piace dire cose da potente, sulla possibile fine del mondo per una guerra nucleare.

Si, senza guerra, i potenti si sentono dei castrati. Dobbiamo farcene una ragione, il primo pazzo prima o poi schiaccerà il bottone e non ci saranno polemiche postume su dove schierarci...

"Vladimir Putin - World Economic Forum Annual Meeting Davos 2009" questa foto appartiene a World Economic Forum

Uomini o caporali? Bambocci

Il mondo è pieno di gente che pensa di contare comandando. Anzi peggio, che pensa che loro sono loro e chi gli sta intorno sono bambocci da manipolare a piacimento.

La frase di Totò ha fatto scuola: “Siamo uomini o caporali?”.

È facile sentirsi caporali, urlare, fare e disfare senza proprio guardare in faccia a nessuno, perché basta la propria per ripetersi a memoria la recita dell'io sono io.

Il mondo è proprio pieno di queste persone a cui il potere li fa sentire nella stanza dei bottoni. Narcisismo? No signori è una parola abusata! Senso di onnipotenza? No a quello ci pensa la chiesa. E allora che può essere? Preferisco guardare di qua, dalla parte degli usati e fermarmi a questa frase di Carl Gustav Jung: “Un cuore comprensivo è tutto, è un insegnante, e non può essere mai abbastanza stimato.”

"Magic Scene with Self-portrait" questa foto appartiene a Peter Eimon