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Raccapricciante "festa" paesana ai danni di un'oca


Scriviamo al Sindaco di Caltanissetta: sindaco.caltanissetta.@amicomune.it  A Ferragosto in onore di San Rocco si svolge a Butera (Caltanissetta) un "gioco" raccapricciante: un’oca, ancora sanguinante, viene appesa per le zampe ad un cavo sulla piazza del municipio e qui, su un podio di legno, un uomo cerca di strapparle il collo a mani nude mentre un altro, da un terrazzo, tira il cavo per impedirne la presa strattonando il cadavere dell’animale che rotea per aria.Questo l’incredibile quanto raccapricciante “gioco” che si è tenuto lo scorso 15 agosto nel piccolo centro del Nisseno, alla presenza di turisti e di decine di bambini, in onore di San Rocco per il quale si tiene questa “tradizione” dell’ “oca e ‘u sirpintazzu”.La LAV ha documentato questa barbara “festa” e attuerà tutte le iniziative, anche legali, affinché tale festa non venga più posta in essere, richiamando il Sindaco di Butera al pieno rispetto delle norme penali e del testo unico di pubblica sicurezza che vietano manifestazioni che producono strazio e sevizie di animali.Mostrare in pubblico un’oca sgozzata sanguinante e considerare un’occasione di festa l’uccisione di un animale, è inaccettabile per una società evoluta e civile del terzo millennio e rischia di stimolare comportamenti emulativi, soprattutto nei giovani, allontanandoli da un valore troppo spesso trascurato: il rispetto della vita di ogni essere.La sensibilità collettiva è sempre più attenta al rispetto degli animali così come le riforme legislative conquistate a loro tutela: i tempi sono quindi maturi per iniziare a celebrare feste e tradizioni non cruente.Appellarsi alle tradizioni è la consueta giustificazione di chi intende nascondere le proprie responsabilità, soprattutto se tenuto, per credo religioso o dovere civico ed istituzionale, a bandire modelli di comportamento improntati alla violenza su qualsiasi creatura umana o non umana. La LAV ricorda che lo psicologo americano Frank Ascione, professore di psicologia dell'Università statunitense dello Utah e Camilla Pagani, psicologa del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, hanno compiuto una ricerca specificatamente mirata sul comportamento violento dei bambini nei confronti degli animali. Una volta su cinque la ragione che spinge a compiere atti di violenza nei confronti di animali è il semplice divertimento, e i bambini e gli adolescenti crudeli verso gli animali hanno una maggiore probabilità, una su tre, di manifestare in età adulta comportamenti ripetutamente feroci e pericolosi