Maria Immacolata 51

La Cronaca


LA CRONACAOgni pagina del registro era divisa in due parti. A sinistra l'insegnante scriveva il piano di lavoro e nella metà di destra annotava i fatti più importanti accaduti nel corso del mese, le sue osservazioni sugli alunni e ciò che riteneva importante per una migliore documentazione del suo lavoro.  Non tutti i docenti compilavano la cronaca. Riporto di seguito le Cronache trovate nei registri esaminati. Non ci saranno nomi di insegnanti nè nomi di alunni e comunque ho omesso qualsiasi frase che potesse in qualche modo portare a identificare le persone di cui si parla. La scuola nel 1957 aprì a fine ottobre a causa dell'epidemia dell'influenza denominata "asiatica" che fu molto pericolosa. Anche questo fatto è documentato dai registri scolastici.CRONACA DELLA VITA DELLA SCUOLA, OSSERVAZIONI SUGLI ALUNNICRONACA DI UNA CLASSE PRIMA MASCHILE Dopo il riposo estivo eccomi di nuovo a scuola contento di riprendere il consueto lavoro al quale dedico tutto il mio tempo, le mie fatiche, contento anche per la nuova sede.Mi è stata assegnata una prima maschile. Penso sin d'ora all'opera faticosa che mi attende ma non mi scoraggio.Per questo, guidato dall'esperienza personale e dalla buona volontà mi adopererò con tutte le mie forze per fare tutto il bene possibile agli alunni che mi sono stati affidati.G. Gentile nel suo sommario di pedagogia ha messo in chiaro che l'atto educativo è di natura spirituale e perciò non soggetto a leggi meccaniche; concessa la verità di questa affermazione, resta da vedere se essa è, come principio, attuabile affidandosi solo all'intuito del maestro e alla sua genialità, o se non richieda dei mezzi atti a mettere l'educatore nelle condizioni migliori per esplicare il suo compito.Propendo personalmente per questa seconda versione, giacché la tecnica educativa e quindi il metodo non sono qualcosa di statico ed immutabile in ogni momento e in ogni luogo, ma si piegano alle esigenze particolari e varie dell'individuo, così che la sua personalità si esprima liberamente e spontaneamente si affermi.Stabilita questa premessa, come ogni educatore al quale venga affidata una prima elementare, all'inizio del nuovo anno scolastico mi sono appunto posto l'interrogazione "metodo" va bene ma Quale sarà il più facilmente applicabile, plasmabile, considerate le condizioni ambientali, la mentalità generica, il grado di educazione acquisito nelle famiglie per questi fanciullini, novizi della scuola?Escludo a priori il metodo globale che, per essere attuato nel modo più completo, esige un'attrezzatura scolastica che a noi manca; volevo anche del resto rifuggire dal metodo tradizionale che, è chiaro, frustra nel fanciullo lo spirito d'iniziativa e di ricerca e, nel maestro, lo stimolo alla cooperazione che potrebbe invece essere elemento primordiale nel fondamento della sua opera educativa e, indubbiamente, attivissimo coordinatore nell'esplorazione del mondo infantile così ricco d'imprevedibili sorprese. E dunque come attuare il mio metodo educativo? Sinceramente, ho lasciato fare ala mia intuizione, scegliendo secondo l'esigenza del momento relativo al fanciullo, al suo stato psicologico, l'accorgimento più opportuno.Ho permesso nelle prime settimane di lezione che i bambini si sbizzarrissero a loro piacimento con carta e matita, affinché, liberi nella vita fino ad allora, non sentissero come un'incrinatura dello spirito, il primo contatto con la disciplina della scuola.Abbiamo conversato, io e loro, molto a lungo; ho scoperto così nei bambini, altrettante sensibilità da rispettare e curare nell'indirizzo migliore.L'insegnamento del leggere e dello scrivere mi risulta pressoché facilitato dall'entusiasmo di molti degli alunni. Inserita "per amore d'ordine" la compilazione di paginette di scrittura sillabica nel "caos" del lavoro spontaneo, già si comincia a respirare aria di coordinamento e intuizione per la composizione delle parole con i vari suoni.Pur non avendo indirizzato gli alunni per uno studio globale delle lettere, per il naturale stimolo della curiosità insoddisfatta, essi hanno impresse nella mente molte più lettere di quante sul quaderno ne abbiano tracciate, così che la lettura e la scrittura delle parole contenenti suoni che normalmente diventano familiari a distanza di mesi, sono per loro una conquista compiuta.Non avevo notato con tanta crudezza come appunto in quest'anno, quanta difficoltà presenti la "rieducazione" dei ripetenti.Incalliti negli errori più balordi, lasciano scivolare i richiami del nuovo insegnamento con l'indifferenza assai pericolosa di chi "sa tutto". Ho voluto ignorarli come vecchi cittadini della scuola, questi miei ripetenti, presentando anche a loro l'a.b.c. come novità da conoscere. E finora mi pare di aver ottenuto un qualche soddisfacente esito almeno per qualcuno di essi. Di due, infatti, ho poche buone speranze.Si annuncia il Natale con un cielo più terso e un'aria più gelida. Un nuovo Natale foriero di speranze e augurante "pace agli uomini di buona volontà". Penso con trepidazione a quei fanciulli che non possono sentire il calore delle feste natalizie in seno alla propria famiglia confortati dal sorriso della mamma Nelle prime classi colpisce il numero dei ripetenti, soprattutto nelle sezioni maschili. Spesso i ripetenti non frequentano e forse non avevano frequentato neppure durante gli anni precedenti. Le bocciature riguardano proprio coloro che risultano assenti. Un'altra particolarità è che alcuni bambini di sette anni non sono ripetenti. Ciò può significare che sono stati iscritti alla scuola con un anno di ritardo.Nelle classi femminili ci sono meno iscritti, meno ripetenti e meno assenti. In una classe maschile ci sono  sette alunni ripetenti di cui uno è del 1946 CRONACA DI UNA PRIMA MASCHILE 22 ottobreEccomi di nuovo a scuola a contatto dei piccoli che dalla scuola materna vengono avviati per la prima volta alla scuola primaria. Molti vengono volentieri, quindi mi è facile avvicinarli. Altri, che non sono stati mai in nessun tipo di scuola, piangono e protestano.30 ottobreMi animo di pazienza e di bontà, regalo biscotti, caramelle, penso che ho davanti piccole creature sensibili ed ancora bisognose dell'aiuto della mamma.Il ritardo dell'apertura delle scuole, per ragioni profilattiche, in quanto la città è stata investita dall'epidemia influenzale "Asiatica", ha fatto sì che fino ad oggi si facessero solamente pochi giorni di lezione. Ben poco quindi si è potuto fare.8 novembreIl tempo è stato appena sufficiente per il lavoro preparatorio necessario per gettare buone basi.Ho cercato di cogliere le occasioni che nascono spontaneamente nella scuola per fare oggetto di lezioni concrete ed interessanti, mai dimenticando l'unità didattica.19 novembre 1957Inaugurazione dell'anno scolastico. Gli alunni, accompagnati dall'insegnante, si sono recati nella cattedrale, dove hanno ascoltato la S. Messa celebrata da S. E. il Vescovo.21 novembreFesta degli alberi10 gennaio 1958Ho avviato i piccoli ad una disciplina graduale e l'ho ottenuta più come una necessità riconosciuta che come imposizione.Non ho dimenticato di usare la pazienza e la bontà.Con tali mezzi ho ottenuto buoni risultati anche nel profitto.20 gennaioLa maggior parte degli alunni mi segue bene. Alcuni invece nonostante la loro e la mia buona volontà non riescono ad imparare, non fanno alcun progresso. Ho fatto presente ciò ai genitori.27 febbraioLe continue frequenti assenze registrate in questo mese sono dovute ad una delle più caratteristiche malattie infantili: il morbillo.18 MarzoIn pari data ho avuto quattro distintivi della Dante Alighieri. Ho spiegato ai bambini l'importanza della giornata della Dante.Nota : La Società Dante Alighieri è sorta in Italia nel 1889 come Ente morale e ha il compito di tutelare e di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, oltre che tenere vivi, negli italiani all'estero, i legami culturali e spirituali con l'Italia.24 MarzoHo avuto dal signor Direttore due libri che ho assegnato ai più volenterosi.29 MaggioIn pari data ho ricevuto cinque blocchetti di dieci francobolli per la lotta antitubercolare per l'importo di £ 500. CRONACA DI UNA PRIMA MASCHILE22 ottobreEccomi di nuovo a scuola.Come l'anno scorso sono a contatto con piccoli che della scuola nulla sanno o, forse, la conoscono male.Molti bimbi vengono volentieri, quindi è facile avvicinarli; altri meno, altri ancora protestano e piangono.Mi armo perciò di pazienza e di bontà pensando che ho davanti piccole creature sensibili e ancora bisognose dell'aiuto della mamma.30 OttobreIl ritardo dell'apertura delle scuole, rispetto al calendario scolastico, ha fatto sì che in questo mese di ottobre si facessero solamente 10 g. di lezione.Ben poco quindi si è potuto fare.Il tempo è stato appena sufficiente per il cosiddetto periodo preparatorio, necessario per gettare buone basi. Ho cercato di cogliere le occasioni che nascono spontaneamente nella scuola per farne oggetto di lezioni concrete ed interessanti, mai dimenticando l'unità didattica.21 gennaioHo avviato i piccoli ad una disciplina graduale, e l'ho ottenuta più come necessità riconosciuta che come imposizione. Non ho mai dimenticato di usare la pazienza e la bontà. Con tali mezzi ho ottenuto buoni risultati anche nel profitto. La maggior parte degli alunni mi segue abbastanza bene. Alcuni, invece, nonostante la loro e la mia buona volontà, non riescono ad imparare, non fanno alcun progresso. Ho fatto presente ciò ai genitori e, come avevo immaginato, mi hanno detto che i loro bambini erano immaturi.Hanno sì, sei anni ma il loro sviluppo fisico-psichico è in notevole ritardo.27 febbraioLe continue e frequenti assenze registrate in questo mese sono dovute ad una delle più caratteristiche malattie infantili: il morbillo. Quasi tutti i miei alunni ne sono stati colpiti e perciò sono rimasti lontani dalla scuola per più giorni consecutivi. 30 Marzo Portare fuori dall'aula i bambini, fare molte lezioni all'aperto. Portare i bambini ad osservare direttamente gli oggetti, le persone, le cose.Questo è quanto mi ero proposta di fare in questo mese.Ma non  è stato possibile. La primavera è giunta con la pioggia e col freddo forse più intenso che nei mesi scorsi e così ho dovuto necessariamente rimandare tale mio proposito.