FRANCESINA

Post N° 26


Stesso percorso. Il lungo mare che accarezzava il fianco del mare, un argento che risaltava il caldo colore di una luna d'inverno. Le strade ricoperte ancora dalla neve fresca dei giorni scorsi. Il silenzio di un paessaggio addormentato in un posto quasi nuovo. Un aria fredda che gli univa senza chiedersi di sbagliare. Parlarono per tutto il tragitto, pizzicandosi solo con le sensazioni, nessuno dei due aveva voglia di scoprirsi nè di invadere qualcosa che fino a quel momento non era altro che un semplice saluto di cortesia tra pareti che sapevano di caffè e nient'altro. Marianne riabbrividì tutto su un colpo, Federcio d'istinto l'abbracciò tirandola a sè. Silenzi .Attimi. Un imbarazzo, magnifico che si traduceva in calore. " Perdonami, Marianne, l'ho fatto senza pensarci". Col viso rosso, non solo per il freddo, scosse la testa e gli sorrise. La serata stava giungendo al termine, la strada li riportava dritti all'auto. Estranei del tempo che aveva fatto loro compagnia, salirono in auto. L'attesa che qualcosa scaldasse quell'armatura di gelo. Presto arrivò con la voce sottile di  Marianne : " Grazie, ho fatto proprio bene ad accettare, era da parecchio che non ritornavo così serena a casa!". Non poteva aggiungere altro, cose tipo, -ho passato l'ultimo mese a capire cosa non andasse e perchè Paul fosse scomparso-. Federcio sorrise, accese l'auto e si fece strada nella nebbia. Si scambiarono altre parole nel tragitto, arrivati sotto casa si fermarono pochi istanti, il tempo giusto per non rischiare forti imbarazzi. Lei prese le chiavi, lo salutò con un bacio sulla guancia e aggiunse:" ...che domani sia un altro oggi!". Andò via. Federcio vidde il portone chiudersi alle sue spalle. Aspettò la luce in casa prima di andare via e sospirando si ripetè le parole di Marianne e aggiunse :" ...per fortuna esisti davvero!". mentre i loro sensi si addormentavano, il giorno si stava per svegliare.