Quando Marianne svegliò i sensi, il sole era alto. Rimase un altro pò tra i sogni di una notte nuova. Generalmente si faceva compagnia con un pò di musica, ma quella mattina aveva ancora voglia di pace. Diede un'occhiata veloce all'ora, erano poco più delle 13. Sorrise e aggiunse: "Quanto ho dormito!". Si guardò intorno come se si dovesse giustificare. Sul cellulare un nuovo messaggio, era Federico. Il testo diceva " pensavo di andare a pranzo insieme, ma starai ancora dormendo, se ti va un caffè...sono qui". Sempre molto lineale, non aveva mai osato. Ricordava il primo mese al lavoro. Spesso all'arrivo di un nuovo membro tutti si affannano a essere gentili, a ricoprire ogni istante di attenzioni di cortesia, Federcio invece aveva sempre mantenuto un certo distacco, tipicamente professionale,rispetto ad ogni tipo di approccio. Una mattina in particolare, nel periodo in cui aveva litigato con Paul, poco prima della sua partenza, si erano incrociati in corridoio, prima della solita riunione, lui scambiò qualche parola con lei tipo buongiorno come andiamo quest'oggi e poi silenzio. Riportò la mente a quella mattina, e si chiedeva come mai non aveva mai dato più di tanta attenzione a colui che a poco sarebbe stato il suo compagno giornaliero per alcuni mesi. Gli rispose dicendogli che era riusicta a riposare, che nel pomeriggio avrebbe raggiunto il centro e si sarebbero potuti vedere poco prima di cena per un aperitivo. Inviò il messaggio, si alzò e affrontò la giornata. Si sentiva davvero bene, il viso finalmente sereno. Sistemò un pò il suo appartamento, una doccia in velocità e fu pronta per usicre. Poco prima di chiudere la porta alle sue spalle, in casa squillò il telefono, corse lasciando tutto spalancato: " Hello Marianne..." un lungo silenzio e poi "Marianne...sono Paul!". Muta. Cadde la cornetta. La mente ferma a quella voce. Istanti lunghi. Non credeva che sarebbe mai risuccesso.
Post N° 27
Quando Marianne svegliò i sensi, il sole era alto. Rimase un altro pò tra i sogni di una notte nuova. Generalmente si faceva compagnia con un pò di musica, ma quella mattina aveva ancora voglia di pace. Diede un'occhiata veloce all'ora, erano poco più delle 13. Sorrise e aggiunse: "Quanto ho dormito!". Si guardò intorno come se si dovesse giustificare. Sul cellulare un nuovo messaggio, era Federico. Il testo diceva " pensavo di andare a pranzo insieme, ma starai ancora dormendo, se ti va un caffè...sono qui". Sempre molto lineale, non aveva mai osato. Ricordava il primo mese al lavoro. Spesso all'arrivo di un nuovo membro tutti si affannano a essere gentili, a ricoprire ogni istante di attenzioni di cortesia, Federcio invece aveva sempre mantenuto un certo distacco, tipicamente professionale,rispetto ad ogni tipo di approccio. Una mattina in particolare, nel periodo in cui aveva litigato con Paul, poco prima della sua partenza, si erano incrociati in corridoio, prima della solita riunione, lui scambiò qualche parola con lei tipo buongiorno come andiamo quest'oggi e poi silenzio. Riportò la mente a quella mattina, e si chiedeva come mai non aveva mai dato più di tanta attenzione a colui che a poco sarebbe stato il suo compagno giornaliero per alcuni mesi. Gli rispose dicendogli che era riusicta a riposare, che nel pomeriggio avrebbe raggiunto il centro e si sarebbero potuti vedere poco prima di cena per un aperitivo. Inviò il messaggio, si alzò e affrontò la giornata. Si sentiva davvero bene, il viso finalmente sereno. Sistemò un pò il suo appartamento, una doccia in velocità e fu pronta per usicre. Poco prima di chiudere la porta alle sue spalle, in casa squillò il telefono, corse lasciando tutto spalancato: " Hello Marianne..." un lungo silenzio e poi "Marianne...sono Paul!". Muta. Cadde la cornetta. La mente ferma a quella voce. Istanti lunghi. Non credeva che sarebbe mai risuccesso.