lascia che sia....

Post N° 456


UNA SCUOLA NON È UN MULINO E UN BAMBINO NON È UN CHICCO DI GRANO Una scuola non è un mulino e, mentre il chicco di grano si può trattare, oggi, grossomodo come al tempo dei Romani, la "materia prima" bambini è cambiata. Nelle nostre mani abbiamo una "materia prima" eterogenea e instabile nel tempo. Questo implica che è sempre necessario tener conto dell’imprevisto e dell’indesiderato. Una pedagogia che si articoli in una complessa e complicata realtà non può essere lineareHo qualche agenda per appuntarmi i mille pensieri che attraversano la mente , i tanti appuntamenti gli incontri  , i corsi d’aggiornamento…sono alla continua ricerca di nuove conoscenze , strategie per poter "insegnare" .C’è che ormai la figura della maestrina dalla penna rossa , quella che corregge il compito punto e basta non esiste più da tempo : alle nuove insegnanti si chiedono molte altre competenze che vanno dall’ assistente sociale , alla psicologa  ,alla  terapista familiare , e poi e poi …non basta mai .I nostri bambini sono assi nel maneggiare i vari telecomandi, ma  hanno enormi difficoltà nell’utilizzare forbici e colla , sporcarsi le mani con la tempera crea in loro grandi difficoltà ,  preferiscono il pc  alla  matita. Pensano di sapere tutto ma in realtà non sanno molto. Tutto ciò che gira intorno loro li sollecita a primeggiare , spesso un  piccolo problema viene vissuto come una frustrazione . Il nostro modo di insegnare loro qualcosa si è complicato ulteriormente,   La scoperta, il gioco, la discussione, l’ascolto, la manualità, la riflessione, rendono produttivo il tempo passato a scuola perché i bambini imparano ad essere partecipi e protagonisti del loro apprendimento, imparano ad imparare.. abbiamo difficoltà ad adattare i nostri metodi ai bambini e essi hanno difficoltà ad utilizzare il nostro insegnamento…no, non mi sto lamentando ….Sono felice dei loro occhi sorridenti , felice di sentirmi chiamare mamma per sbaglio , felice …nella foto un'opera di Marco