lascia che sia....

Post N° 458


Dove vanno a morire le onde? Non lo so, davvero non lo so. So che finché ci saranno mare, terra e vento, ci saranno onde. Ed ogni volta che un’onda morirà sulla spiaggia, un’altra ne arriverà, proveniente chissà da dove, per morirle appresso. E non finiranno mai di farlo, perché il mare, la terra ed il vento esistono da prima di noi, da prima che chiunque tentasse di dare un senso ed un verso alle cose, da prima che ci fossero le cose giuste e sbagliate, da prima ancora che ci fosse il dolore e la felicità. “Chissà cos’è che succede quando due persone si incontrano... e si piacciono. Vorrei tanto poter essere un’infinitesima molecola di quella strana e sconosciuta composizione chimica che si viene a creare, senza l’intervento di alcuno, tra due persone che s’attraggono. Vorrei essere parte di quella reazione, come elemento o come fattore... e lasciarmi scaraventare da tutte le parti, in completa balia della bufera di esplosioni che iniziano senza preavviso... e si susseguono, senza apparente fine, né pace. Vorrei poi vedere dove si va a finire, quando la reazione termina. Chissà quale insolita equazione organica si compone e si decompone, poi... Come cambiano le cose, cosa succede, quando due persone che sono state parte della stessa reazione chimica, non si riconoscono più? Dove vanno a morire le speranze ed i sogni che, prima, avevano unito e, poi, hanno contribuito a dividere? Come succede che due persone si riconoscono una nell’altra, diventano una sola cosa, vivono quasi in simbiosi... e poi tutto finisce? ...come l’onda che si infrange sulla battigia e cancella le orme di chi, poco prima, ci ha camminato sopra... E’ così che mi sento. Come un’onda. Sono sempre io. Sono sempre mare, terra e vento. Ma sono anche un’onda. Continuo a nascere. E continuo a morire sulla battigia. Sono sempre io, che mi rigenero infinite volte e non mi stanco mai, di infrangermi da qualche parte, sugli scogli o sulla sabbia. Tanto, poi, rinasco. Tanto, poi, torno ancora. Perché cambiano le cose? Perché non c’è un momento in cui si riesce ad immortalare l’onda? A fermarla, ad imprimerla sulla tela, a tenerla con sé? ...ingannevole è il cuore, più di ogni altra cosa... Non c’è verità più vera. Dimmelo tu, che sei onda come me. Dimmelo, cos’è che muore con noi ogni volta che andiamo a sbattere da qualche parte, senza nemmeno sapere da dove veniamo. Dimmelo, cos’è che lasciamo sulla spiaggia e cos’è che le rubiamo, quando ci ritiriamo, silenziosi, verso il mare. Forse siamo solo compagni di viaggio: amici, colleghi, amanti; parti infinitesime di un numero infinito di viaggiatori. Chissà dove andremo poi. Forse è per questo, che le cose cambiano. Forse... dovremmo chiedere la destinazione, prima di accettare un passaggio...” Dove vanno a morire le onde? Davvero non lo so. Ma non mi stanco mai di stare sulla battigia, ad aspettare ed accogliere il mare ed il vento.