Creato da Buiosudime il 25/01/2010

Quante notti...

Solo la notte offre la possibilità di vivere intensamente.

 

 

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Post n°142 pubblicato il 16 Novembre 2010 da Buiosudime

 

 

Di tanto in tanto mi sembra inevitabile mettermi lì a pensare al passato e alle cose trascorse. A quelle belle… naturalmente. Almeno quando il pensiero è un atto volontario. Ma poi mi chiedo perché… e da dove mi nasce questa spinta. In fondo io sono una persona tendenzialmente proiettata verso il futuro e mi ritrovo spesso con le mani che pizzicano per l’ansia di vivere il domani. Non vedo l’ora che il futuro sia presente… insomma… eppure, nonostante questo, in realtà a volte avverto una necessità quasi fisica di ritrovare le certezze di ciò che ero. Forse mi serve inconsciamente per cercare di ristabilire un equilibrio… o altre volte per prendere le distanze proprio da ciò che quei ricordi rappresentano. Il passato… dopotutto, è una pietra di paragone… i ricordi stessi sono una pietra di paragone… mentre il futuro per definizione è un’incognita, perché nessuno di noi può sapere che cosa riserva, ed io per prima sono una pessima veggente… forse lasciarmi cadere tra le braccia di un ricordo m’infonde una parvenza di sicurezza nel momento in cui mi accorgo di vacillare. Sinceramente non lo so… e forse, non m’interessa neppure indagarci su troppo.  Quel che è certo, è che io amo i miei ricordi… amo preservarli… amo sfogliarli… amo ricordarli… e amo coccolarli, congelando i bei momenti nella memoria come tanti fotogrammi di un film che vado poi a ripescare in videoteca quando ne sento il bisogno… stando però sempre bene attenta a non cadere nella trappola di vederli come un rifugio dal presente, perché mi piace vivere il presente e mi piace il presente in cui vivo… e non lo scambierei con nessun passato, anche se non è uno dei miei periodi più rosei. A volte mi rendo conto di avere la tendenza a romanzare l’ieri, e a rivestirlo di un alone d’irrealtà… ma credo che questo sia più che altro merito (o colpa?) della patina che il tempo adagia sulle cose. Ma, pur cedendo all’impulso di mitizzarlo… non ho mai la tendenza a stravolgerlo, o anche solo ad abbellirlo. Non lo faccio per principio, e non lo faccio per onestà: i miei ricordi mi piacciono esattamente così come sono… non li vorrei diversi e sentirei anzi, di mancare loro di rispetto se cominciassi a ricamarli troppo e li snaturassi da ciò che sono nel bene come nel male. Così scartabello tra le vecchie foto e i vecchi diari… e tra le frasi dette e quelle non dette che lentamente iniziano a sbiadire su pagine dai margini appena ingialliti… spesso mi stupisco della persona che ritrovo tra le luci e le ombre di ieri…tanto diversa eppure tanto simile a me… ma anche grazie alla quale sono oggi la persona che sono. E ricordare… a quel punto, diventa qualcosa di molto simile a un viaggio. Un viaggio in direzione di qualcosa verso cui è bello ritornare. Un viaggio verso casa. Senza porsi troppi perché.  

 
 
 
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