Quante notti...

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 Il tempo cura ogni ferita… anche se a volte lascia lunghe cicatrici… la capacità di recupero della mente umana dipende dall’equilibrio dell’individuo, dalla sua forza, dalla sua “onestà” nel rapportarsi al mondo e dalle esperienze che vive. Così capita, che, all’improvviso, ci si sente come nuovi… usciti da un tunnel dal quale non si vedeva la luce… ci si sorprende che, dopo tanta fatica, il passo liberatorio fosse lì a portata di mano. Questo nuovo modo di sentire… questo nuovo equilibrio… non deve sorprendermi… era l’altro modo di essere innaturale, era una forzatura del mio io, una distorsione dell’anima… uno squilibrio del movimento, che ora, tornato leggero, mi fa muovere i passi a un nuovo ritmo… già sento le prime note nell’aria e anche il ritmo del mio cuore che batte a tempo di musica. A volte è difficile accettare e capire i mutamenti… soprattutto quelli degli altri… nel cammino di ognuno c’è un tempo in cui si sosta… c’è un luogo in cui bisogna aspettare che avvenga quel cambiamento necessario a uscire dal guscio di un vissuto ormai superato… e anche se i ricordi e le sensazioni, rimangono ferme, come in un paesaggio immutato, tutto cambia… perché diversa è la prospettiva di chi guarda. Solo così si scoprono nuove verità, nuovi pensieri, nuove emozioni, ma forse… un punto fermo c’è… un punto apparentemente in contraddizione… e quello di avere la capacità di cambiare… sempre.