Quante notti...

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Entra luce dai miei ricordi... come la fiamma della candelina di un’altra età. Nella pioggia io passo ancora vicino a loro ma non mi riconosco più... vivo sempre sulla luna... frequento i sogni e quando nessuno mi nota, scendo. Cerco il cuore della notte, guardandola senza fiatare... mentre il mare consuma e lima il mio istinto di vetro. Il profumo della vita è in ogni viaggio... il bisogno di andare via è il colore che mi cambia umore... mi racconto ancora del mio respirare davanti al nuovo orizzonte di due occhi. Quella marea che mi trascina via e mi calma e poi mi sveglia. Faccio troppe domande e aspetto risposte... ma le risposte le ha il vento... difficile che le soffi proprio verso me... il caso mi occupa il tempo. Prendo abbagli anche chiudendo gli occhi... mi sdraio dentro me stessa e resto in attesa della mia estate perfetta. Sono un’ombra eterea... prigioniera... che si abbandona nel fragore della notte e che abita nel porticato dei sensi. Cambio, torno e svanisco tra le fatiche di attimi... rinasco e sfioro il cielo con parole che si visualizzano discrete. La notte è di un blu intenso... di quei blu che non aspirano alla perfezione... di quelli che ti lasciano ad un passo dalla bocca aperta... ad un passo dal Dio dei poeti, dove ogni scarabocchio è perfezione assoluta. Mentre i miei centimetri di pelle sono chilometri senza un amore... tento di riposare stancandomi di sogni... raggiungendo la calma attraverso il percorso di ogni singolo istante che attende di essere liberato. L'accento che pongo è sempre immune alla gravità... volo su universi inediti e nuvole sospese e dormo di un sonno che non è mio...   °