Quante notti...

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Anche questa notte si è ripetuto... sdraiata sul divano... in quel momento di leggero abbandono che ti coglie nel sonno sereno, con la mente rilassata dopo una giornata di ordinaria fatica... è arrivata... sottile... come un serpente silenzioso... la paura improvvisa. Qualcosa nel buio scuote la mia mente... la casa sussurra... mi distoglie dal sonno... ma non riesco a capire se sia un sogno o una presenza oscura, sono secondi interminabili nei quali penso tutto quello che c'è da pensare... cerco di elaborare una risposta che mi dica cosa succede per interrompere l'incantesimo di questo tumulto. Mi sento bloccata... non posso muovermi... mentre tutto intorno si muove... geme... scricchiola... vibra... il divano... i lampadari... i quadri... ogni momento che passa mostra la sua ombra mortale... è strano sentirsi immobile nel movimento delle cose, quando di solito, ci si muove e tutto è immobile... sei un oggetto dentro un avvenimento... un soprammobile... una bambola in balia di una caduta senza fine. È come se fossi in un ascensore che precipita nel vuoto... sono un vaso di coccio lungo il quale si apre una crepa che cerca di liberarsi del contenuto... l'angoscia suona come un'eco che si ripercuote nell'animo come un gong assordante... la paura è uno strumento che si accorda col suo crescere... ti respira addosso... ti trattiene usando le mani dell'ansia... e lega il suo laccio che ti stringe di nuovo, quando ritorna... mi trovo sola, in bilico sull'orlo del panico... il telefono squilla... grazie... ci sei... sempre...