Quante notti...

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Mi succede sempre… o quasi… di voler scrivere qualcosa e poi finisco per scriverne un’altra… mi sono passate per la mente centinaia di parole e improvvisamente sono tutte scomparse. Ho talvolta mille inizi veramente originali… ma poi si disperdono nel vuoto della mia impossibile memoria. Vorrei sparire pensando che se solo avessi un po’ di memoria potrei essere qualcosa di speciale… indimenticabile. Mi devo invece accontentare di essere qualcosa a metà… un miniaborto… che però ha procreato un piccolo miracolo. Sono talmente vecchia che i ricordi si perdono nel tempo… passano gli anni… i mesi… i giorni… ma grazie a Dio questa vecchiaia è solo mentale… fisicamente reggo… e posso dire alquanto bene. Il termometro di ciò, sono le avances degli uomini… quando non ti guardano più, è finita… significa che passi da stadio f..a a quello di donna, signora…e questo mi angoscia un po’… per fortuna a me non è ancora capitato di non essere guardata con interesse. Non è facile scrivere una pagina al giorno… per me è impossibile… perché è come se il nulla mi prevaricasse… come se le cose che accadono tutti i giorni non fossero sufficienti per riempire il vuoto di un rettangolo bianco. Una pagina sembra piccola… ma riempirla con frasi significative richiede una ricchezza d’animo che non sempre abbiamo. Una cosa che mi preoccupa è ricordarmi di ciò che ho già scritto… odio ripetermi… volontariamente o involontariamente… ripetere eternamente quello che voglio, come faccio con le mie amiche… senza arrivare mai a una soddisfazione e senza essere mai appagata. Mi sorprendo molto quando scrivo certe cose di me… nella mia vita reale la mia caratteristica è che sono abbastanza riservata… che non ho neanche il coraggio di raccontare quello che faccio a me stessa… preferisco pensare che certe cose le fa la mia ombra e io di queste gesta custodisco il segreto. Rivivere certe situazioni… in alcuni casi… mi fa piangere. Le lacrime scendono lente… compatte… silenziose… il mio viso non fa una smorfia… è marmoreo. Solo quando scrivo episodi di pura fantasia, mi diverto… perché scherzo… invento… nessuno crederà a frasi articolate che creo trasformando vocali e consonanti… e questa è una mia consolazione. Un fatto è certo… devo dare sfogo alla mia fantasia. Non posso soffermarmi solo sulle cose di tutti i giorni… che ha volte sono sì, buie… ma anche con tanta luce… devo confondere la realtà… rendendo quello che scrivo sorprendente anche per me stessa. Solo così riuscirò a raffigurare i miei pensieri, a completare le mie osservazioni… sì, questi dovranno essere i miei scritti… un insieme di visioni e di materia… nessuno dovrà essere in grado di distinguere il concreto dal liquido… il vero dal falso… il sogno dalla verità. Le mie pagine sono un thriller nel thriller… un copione cinematografico. Neanche io… nel tempo… riuscirò a scindere le storie… i viaggi virtuali… diventerò eterea… entrerò in quel cuneo che porta all’assoluto distacco dai vizi capitali che sono molti di più di quelli già enumerati. Potrei lasciarmi andare… permettere che il mio cervello possa essere letto… sondato. In fondo ho dei cadaveri da nascondere solo a me stessa. Dovrei andare a vedere qualche film di forte impatto emotivo, nelle prossime feste di Natale… per prendere un po’ di coraggio… o semplicemente travisare la realtà. C’è un arbitro così potente che può decidere cos’è interessante leggere? Chi è idoneo a scrivere? Oppure sono le persone che decidono di leggere? Magari mi sottovaluto. Magari qualcuno in queste pagine non aspetta altro che stare un po’ con me… cullato dal mio spirito...