Quante notti...

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Questa notte sto pensando a qualcosa di buono… ho voglia di cucinare per te… di lasciarmi tentare da una cena da inventare… di dare sfogo alla mia creatività di donna. Cucinare non è mai banale… se ben fatto… ha qualcosa di sensuale nel suo rito preparatorio… nel suo consumarsi. Cucinare vuol dire usare tutti i sensi… toccare il cibo da preparare… sentire il profumo che emana… guardare come si presenta… assaggiare per capire se è pronto… mangiare vuol dire imparare… ricordare… inventare… desiderare… amare, l’amore passa anche attraverso la tavola… il cibo seduce… è complicità… partecipazione… generosità. Così questa notte ripenso alle tue parole… per lasciare alle spalle una giornata di cui non vale la pena nemmeno il ricordo. Ecco la mia fantasia… quella che mi prende di notte quando penso a te… a noi: comincio a preparare la cena per te… a lume di candela… m’immagino il tuo sguardo… mi piace sentire il tuo desiderio dietro le spalle che pensa di slacciarmi il grembiulino che porto di solito in cucina… m’immagino il profumo del cibo che si dissolve nell’aria… e t’incuriosisce… e ti chiedi cosa preparo… ti avvicini cercando gli odori e i sapori… mettendo il tuo viso sopra la mia spalla… allungando una mano per afferrare la posata come se volessi assaggiare… e mi parli all’orecchio di antipasti… di salsa piccante… di vino da bere… di qualcosa di diverso… di nostro… d’irripetibile… senza tralasciare il minimo dettaglio… mentre mi sfiori il seno come fosse casuale… mentre mi vesti con le tue mani… mi stringi… mi afferri e mi stendi sul tavolo… e io mi lascio assaporare da te… da te che sei sempre nel mio cuore… come in questa notte silenziosa… il silenzio della notte e tu.  C’è chi guarda oltre e non riesce a vedere nulla… e poi ci sono io, che quando penso a te riesce a vedere anche quello che non c’è… io ti vedo… ti vedo… in qualunque posto ti vedo… sorrido… e nell’attesa sfioro la tua mano… quella che tieni sotto il viso mentre dormi… e ti sento con me.