Quante notti...

Gli occhi guardano mentre il cuore batte, perché sono le parole a turbare l’animo di chi come un bambino si sente avvolto da questo profondo sentimento. Ieri è come oggi, e oggi sarà come domani, ma chi nella vita ama davvero non resterà mai solo. L’amore, sì proprio l’amore, quello che Shakespeare avrebbe cantato nelle notti di Luna piena quando la sua mano compose la storia più bella di questo eterno legame indissolubile nella mente e nel cuore delle persone. Un regalo in questo giorno speciale per un giglio, come simbolo della purezza; o il tulipano per amare talvolta la solitudine. Oppure una rosa rossa per esprimere col desiderio un amore grande, cresciuto lentamente tra una carezza ed un bacio: sì, un bacio. E che cos’è un bacio in questo giorno radioso se non la promessa di un giuramento fatto un po’ più d’appresso! Cos’è un bacio se non un dolce apostrofo rosa tra labbra trepidanti che sfiorandosi appassionatamente parlano d’amore. (Ciao Marina, vedi che il Romanticismo non è solo letteratura ma è anche il volto mascherato di questo straniero del Web? E’ la prima volta che scrivo di mattina, pensa te, e sarà difficile vedermi ancora in questi orari. Spero che quanto scritto sarà gradito al suo animo, che sembra un po’ più lontano da quel buio forse, ormai, soltanto un ricordo.) Buona giornata, Marina e se vuoi ci risentiamo ancora, magari prima di partire anche se starò via poco. Ciao.