ll primo impegno della giornata è cercare un posto dove dormire da stasera, visto che lasciamo il riad e anche i nostri compagni di auto. L’impresa non è semplicissima, molti posti sono completi e ci offrono solo riad decisamente fuori dal nostro budget. Troviamo una stanza al Der Youssouf, un piccolo alberghetto a gestione femminile e velata: doppie senza bagno a 150 dirham senza bagno e 200 con bagno. Prendiamo una stanza e poi finalmente andiamo a fare colazione, nella Djemma el Fnaa, l’enorme piazza che domina la città, dove decine di bancarelle vendono succo d’arancia appena spremuto a 3 dirham. Il primo giro nel suq è devastante, la città ti assale con la sua folla, i suoi odori, le strade sporche, ma ha un fascino speciale. Senza sapere assolutamente dove stiamo andando, superiamo la prima parte di mercato coperto per entrare nelle viuzze fitte di negozi di babouche e tappeti fino a spuntare in una deliziosa piazzetta dove sono esposte spezie di ogni colore. Meno delizioso è cercare di uscire dal suq, ma dopo la medina di Fes niente è impossibile.Ci spostiamo verso il Palais el Badi dopo aver pranzato al Caffè Badia, terrazza segnalata dalla Lonely Planet, dividendo un menu da 80 dirham. Il Palais el Badi consiste nelle grandiosi rovine di un palazzo costruito nel ‘500 e abitato dalle cicogne.A cena mangiamo nella Djemma el Fnaa, che verso sera si anima di una folla immensa, soup e spiedini di carne nel fumo di una della decina di bancarelle che riempiono la piazza. È come un’enorme festa dell’Unità senza alcool
Sabato 12 agosto – Marrakech
ll primo impegno della giornata è cercare un posto dove dormire da stasera, visto che lasciamo il riad e anche i nostri compagni di auto. L’impresa non è semplicissima, molti posti sono completi e ci offrono solo riad decisamente fuori dal nostro budget. Troviamo una stanza al Der Youssouf, un piccolo alberghetto a gestione femminile e velata: doppie senza bagno a 150 dirham senza bagno e 200 con bagno. Prendiamo una stanza e poi finalmente andiamo a fare colazione, nella Djemma el Fnaa, l’enorme piazza che domina la città, dove decine di bancarelle vendono succo d’arancia appena spremuto a 3 dirham. Il primo giro nel suq è devastante, la città ti assale con la sua folla, i suoi odori, le strade sporche, ma ha un fascino speciale. Senza sapere assolutamente dove stiamo andando, superiamo la prima parte di mercato coperto per entrare nelle viuzze fitte di negozi di babouche e tappeti fino a spuntare in una deliziosa piazzetta dove sono esposte spezie di ogni colore. Meno delizioso è cercare di uscire dal suq, ma dopo la medina di Fes niente è impossibile.Ci spostiamo verso il Palais el Badi dopo aver pranzato al Caffè Badia, terrazza segnalata dalla Lonely Planet, dividendo un menu da 80 dirham. Il Palais el Badi consiste nelle grandiosi rovine di un palazzo costruito nel ‘500 e abitato dalle cicogne.A cena mangiamo nella Djemma el Fnaa, che verso sera si anima di una folla immensa, soup e spiedini di carne nel fumo di una della decina di bancarelle che riempiono la piazza. È come un’enorme festa dell’Unità senza alcool