Castagnaccio

Rissa all'obitorio


Paesotto della provincia di Verona, qualche tempo fa.Una donna sta piangendo e pregando al capezzale di un uomo, nello spazio riservato all’obitorio dell’ospedale.Lui era defunto da qualche giorno e i funerali si sarebbero tenuti di lì a qualche ora.Tra singhiozzi e singulti a fatica si accorge che una voce maschile la sta chiamando. Era l’addetto alle celle mortuarie.“Signora! Si sbrighi! Deve uscire… sta arrivando la moglie!”Lei si ricompone in un baleno, e cerca la migliore via d’uscita per evitare di incrociare la cornuta.Purtroppo per lei, però, la sala adibita a ospitare le celle ha una sola uscita e un lungo corridoio senza sbocchi se non quello che da direttamente all’ingresso principale.Lei fa di tutto per riuscire a mimetizzarsi, ma per sua sfortuna la moglie la riconosce subito.In un lampo le è addosso.Volano schiaffi, sberle, parolacce. La quiete della sala è definitivamente turbata da questo furibondo litigio. Le due si attaccano, si spingono e finiscono a terra, dove il litigio continua a suon di sputi e graffi.In tre riescono finalmente a separarle. E fortuna che il pronto soccorso è lì a due passi.Si scoprirà poi che il de cuius è dipartito durante un focoso amplesso a casa dell’amante che nulla ha potuto se non chiamare il 118. Ovviamente fornendo le generalità ha dovuto ammettere ai paramedici che si trattava dell’amante, visto che sulla carta d’identità di lui risultava una residenza ben diversa dall’indirizzo in cui era stato tentato il soccorso.Non vorrei esser stato nei panni del responsabile che ha avvisato la consorte della morte dell’uomo: “Signora, mi scusi, ma suo marito è stato colto da infarto a casa dell’amante!” Morale della favola: è il caso di fare più spesso controlli sul nostro stato di salute, ma soprattutto è il caso di fare più esercizio fisico, meglio se è ginnastica da camera.