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« Hai presente la notte?..colpa mia! »

Fisso negli occhi

Post n°18 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da martin.tales

Ecco. Questo è il ricordo che ho davanti agli occhi. Fisso negli occhi. Fisso nella memoria.

Correvo da lei. Ci eravamo sentiti prima al telefono. Il tono serio, deciso, fermo:

-Devo vederti Martin, ti devo parlare, è molto importante. Correvo. Gioivo all’idea di rivederla dopo un paio di settimane di “vuoto”, di assenza di lei. Erano stati giorni difficili. Era un po’ in crisi per via di “lui”. L’avevo sentita un po’ distante, ma la capivo. Era difficile come situazione.

La trovai dentro casa, mi sorrise come sempre fissandomi negli occhi, dolce e femminile; una gonna aderente nera, come la giacca e sotto una camicetta rossa, come lo smalto alle unghie, come le sue labbra, come gli orecchini in corallo, come le sue scarpe. Davvero bella e attenta ai particolari; mi abbraccia, mi stringe forte, sento l’odore della sua pelle, inebriante, penetrante, quasi da stordirmi ogni volta che mi avvicino a lei, docciata di fresco, calda, infilo il naso dietro il lobo del suo orecchio, tra i capelli sistemati, la bacio, la mordicchio piano, ci sfrego il naso sopra, colgo un suo fremito, un piccolo dolce brivido, mi bacia. Corrisposta. Dura un attimo che sembra eterno. Chiudo gli occhi, ecco che sento solo il suo sapore, dolce, unico, inequivocabile, ci sciogliamo in quel bacio che sembra infinito. La sentivo frenetica, come se avesse fretta. Mi fissa negli occhi Non capivo cosa avesse davvero, se era desiderio o cosa fosse. Mi disorienta un pò. Le dico:

- Volevi parlarmi o sbaglio piccola?

- Dopo, ti parlerò dopo Martin..adesso ho voglia di te, poi si vedrà, vieni qui adesso..

Mi sfila via la giacca, mentre io le tiro giù la cerniera della gonna con una mano mentre con l’altra le accarezzo i glutei, poi la mano scivola sotto, tra gli slip e il reggicalze e mi prende per la cravatta, mi allenta il nodo mentre mi tira a sé e si lascia cadere sul divano, fissandomi negli occhi. La gonna cade a terra silenziosa, gli occhi che non si staccano, le mani che cercano l’altro fameliche, lei:

- Vieni qui su di me Martin, ti voglio sentire addosso, sopra, contro, dappertutto ancora una volta..

Mi blocco. Riformulo le sue ultime frasi tra me e me <<…ti parlerò dopo.. poi si vedrà.. ancora una volta..>> Mi risuonavano nella testa una dietro l’altra. Avevo bisogno di capire. E subito. Ma sento che c’è qualcosa che non va. Sento che devo prepararmi a qualcosa di poco piacevole.

- Cosa c’è Marta, mi hai fatto correre da te per parlarmi di una cosa importante. Di cosa si tratta?

Rimase sdraiata sul divano, con una mano tra i capelli e l’altra sulla linguetta del reggicalze, non si scompose, socchiuse gli occhi, sollevò un po’ la testa fissandomi negli occhi, quindi mi disse:

- Martin,  questa è l’ultima volta che ci vediamo, voglio fare l’amore con te ancora una volta, poi tornerò da lui. Ne ha fatto una malattia. Ha tentato di suicidarsi. Non voglio averlo sulla coscienza. Senza di me non ce la farà. Tu sei forte, hai spalle larghe e forti.. tu sei un uomo, lui non crescerà mai e io sono al bivio. Io amo te, voglio che tu lo tenga sempre presente, ho deciso così, poi si vedrà.. ma ora vieni, vieni qui da me..

Inizia a piangere. Lacrime calde che le solcano il viso. Resto all’impiedi. La guardo. Trafelato. Attonito. Guardo la donna che ho amato con tutto me stesso e questo è il risultato della storia. Le presi le mani, la tirai su, asciugandole le lacrime con il mio fazzolettino di stoffa con le iniziali ricamate. L’abbracciai, la strinsi forte a me.

- Ricomponiti e vattene Marta.

- Voglio ..vorrei far l’amore Martin, vieni qui sopra di me ho bisogno di sentirti ancora mio..

- Vestiti e vattene, va bene così piccola.. non sopporterei di fare l’amore con te sapendo che è l’ultima volta. No, preferisco avere di te i ricordi che ho già. Questo non lo voglio!..

Gli sguardi s’incrociano, si ricompone in fretta, mi abbraccia ancora. Ora non piange.

- Non era per capriccio Martin, voglio che tu lo sappia.. ho dovuto scegliere tra l’amore e la ragione, so che mi pentirò ma devo farlo,  perdonami amore mio, forse un giorno tornerò..

- Ti capisco Marta, vattene e non preoccuparti piccola, ce la faremo, sopravvivremo e lo sai..

Gli sguardi s’incrociarono ancora una volta, mi fissò cercando di cogliere le mie emozioni, cercando di soffocare le sue. Manifeste. Come le mie. Inforcò la porta, non si girò a guardare indietro. Neanch’io. C’era solo voglia di piangere. Fece lo stesso il cielo. Piovve tutta la giornata, fino a notte, come l’indomani.

 

Martin

 
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