Penelope scrive....

Salvataggio in extremis....


Era da tre quarti d'ora che la cercavo...in casa non c'era...ho guardato in tutti posti, anche quelli più inverosimili....Sulle scale tanto meno....fuori..non ce l'avevo portata...e allora dove si era ficcata?????Con il cuore in gola, ho cessato la ricerca perchè dovevo scappare in palestra.Uscendo dal portone incrocio mia sorella che rientrava dal lavoro e ho lasciato a lei l'incarico di ricontrollare in casa, nelle terrazze, su per le scale e di fischiare.....che se era riuscita ad uscire senza il mio controllo, al suono del richiamo sarebbe saltata fuori....almeno così fà di solito.L'ora passata in palestra, è stata lunghissima e già me la immaginavo persa o addirittura crepata sotto qualche macchina. I due chilometri che dovevo fare per tornare a casa me li sono mangiati in una manciata di secondi, cosa davvero insolita per me, che guido con estrema prudenza, soprattutto nei centri abitati.Finalmente arivo alla curva da cui mi immetto nel piazzale fronte casa e nel fondo c'è il palazzo che si staglia...osservo attentamente a destra e sinistra tra i cespugli, sotto le macchine parcheggiate, guardo se in lontananza dove la strada finisce, c'è qualche mucchietto di peli per terra e infine involontariamente alzo lo sguardo sul tetto del condominio.Freno di botto e ritorno a puntare lo sguardo su quella macchia nera che sta passeggiando sul cornicione...Ma Dio mio è proprio lei, quella cretina della mia gatta, che vorrei sapere come ci è arrivata fin lì.Già due mesi fa è caduta dal terrazzo dell'appartamento e le è andata bene, che si è fatta quasi nulla, ma ora.....se cade da quell'altezza (5 piani effettivi) minimo minimo si sfracella sull'asfalto. Tra l'altro è sul tetto del palazzo della scala accanto..Parcheggio così come capita. Le urlo "Stai ferma cretina, che vengo a prenderti" e corro a suonare il citofono ad una vicina che abita in quella scala, per farmi aprire il portone spiegandole concitatamente l'accaduto.L'ascensore si ferma al 5 piano, poi c'è un'altra rampa da fare a piedi (la sesta) e la signora è già lì, che mi aspetta con la chiave della porta che dà  sul tetto in mano, porta che solitamente è chiusa; saliamo e appena apriamo la porta, lei schizza giù per le scale, smiagolandomi contro, come se la colpa fosse mia....Ora è da mia sorella, dalla quale sono salita subito per raccontarle il fatto e tranquillizzarla...buttata sul tappeto, esausta e distrutta dall'avventura...e io.... Io mi dico, che ancora una volta ci è andata bene e continuo a imprecare tra i denti, mentre invece vorrei prenderla in braccio e stringerla forte al petto.Ma no...merita che io mi mostri un pochino incazzata no?Devo scrivere anche io un libro sulle peripezie di una micina casinista e per ora, fortunata. Perla