Il Marzian Contrario

Post N° 89


Marzianiiii, se state cercando un posto da sogno per le vostre vacanze...... visitate queste stupende isole, paradiso di bellezza, storia e cultura !!!!!!! Santorini
Gruppo insulare vulcanico dell'Egeo appartenente alle Cicladi (75,79 Kmq; 7100 ab.), emerso in età preistorica, costituisce l'orlo orientale di un antico cratere invaso dal mare nel II millennio a.C. a seguito di un'eruzione a carattere esplosivo i cui racconti sono pervenuti a noi attraverso Platone.L'ampia baia a forma di mezzaluna che ne deriva (la Caldera) è fronteggiata da un gruppi di isolotti vulcanici costituiti dai deflussi lavici delle varie eruzioni, i cui nomi sono: Thirassia, Aspronesi, Mikrà Kameni, Palea Kameni e Nea Kameni emerse con le eruzioni, ben note e precisate, del 97 a.C., del 1570, del 1707, del 1866 e del 1925.
Gli scavi hanno rivelato che fin dal IV millennio a.C. l'isola fu sede di una civiltà molto progredita scomparsa a seguito del cataclisma.Nell'antichità l'isola fu abitata dai Minoici e poi da una colonia di Dori e pare che proprio da essi sia stata dedotta, a metà circa del VII sec. a.C., la colonia cui si deve l'origine di Cirene.Nell' isola di Thira, in località Akrotiri, è stato rinvenuto un villaggio di età minoica sepolto dall'eruzione avvenuta 3500 anni fà. Le esplorazioni archeologiche hanno messo in luce strade e resti di edifici; inoltre, sono stati identificati un tempio di Apollo, in parte ricavato dalla roccia (VII sec. a.C.) e, nella zona mediana della collina, l' agorà, un ginnasio e una basilica di età ellenistica con restauri di età romana.E' stata rinvenuta anche un'interessante monetazione arcaica ed una ceramica forse di derivazione dorica. La maggior parte degli eccezionali affresci che ornavano le pareti di alcuni ambienti è conservata nel Museo Nazionale di Atene.
In un'altra località dell'isola, Palai Thera, sono visibili ulteriori resti della Thera ellenistico-romana, base avanzata della potenza marittima dei Tolomei.Il borgo principale , Thira, è attualmente costituito da caratteristiche case bianche, da chiese ortodosse a cupola azzurra (vi è anche una chiesa cattolica in località Firostefani ) e numerose gioiellerie, arroccate lungo la parete interna dell'isola alta fino a 400 metri. La nota distintiva si rinviene inoltre nella miriade di stradine di cui è formato il borgo e destinate unicamente al passeggio. Tali caratteristiche si rinvengono in quasi tutti gli altri villaggi dell'isola, tra cui Imerovigli, Firostefani, Pyrgos ed in particolare Oia. Atlantide
Un'affascinante teoria "dimostrata", localizza Atlantide nel Mediterraneo orientale, più precisamente nell'arcipelago delle Cicladi, in un'area occupata oggi dall'isola nota come Santorini. Che Santorini fosse tutto ciò che rimaneva di un'isola molto piu' vasta, distrutta da una catastrofica esplosione, si sapeva da tempo: era noto che dall'antica Thera erano stati eruttati ben 18 Km cubi di magma e che la sua esplosione non lasciò che uno spezzone di roccia annerita. Solo negli anni Settanta il metodo del radiocarbonio ha permesso di datare, con un margine di errore ridotto, un trono rinvenuto sepolto nella cenere vulcanica: l'eruzione doveva essere avvenuta intorno al 1456 a.C. Questa data collimava con un'ipotesi elaborata qualche anno prima da un geologo greco Angelo Galanopulos il quale, analizzando alcuni episodi della Bibbia (i "tre giorni di buio", i terremoti, la divisione delle acque del Mar Rosso), concluse che in quell'anno un'esplosione vulcanica doveva aver interessato il Mediterraneo orientale. Inoltre, leggendo le numerose trascrizioni dei testi platoniani, il geologo affermo' che si era verificato un errore che aveva moltiplicato per dieci le cifre originariamente riportate: Atlantide finiva per identificarsi con Thera e, leggendo 900 invece di 9000 anni anche il periodo della scomparsa di Atlantide coincideva con l'eruzione che distrusse Santorini.
Dopo accurati studi, nel 1973 la geologa Dorothy Vitaliano sottolineò come la topografia di Atlantide descritta da Platone si adattasse a quella che doveva essere Thera, come rinvenibile da un affresco trovato negli scavi di Akrotiri a Santorini: l'ipotesi convincente è quella della distruzione di Thera, base navale dell'impero minoico, e di conseguenti maremoti che avrebbero fatto scomparire gradualmente quella civiltà e la sua supremazia nel Mediterraneo con la conseguente ascesa di Micene. Tale evento vulcanico avrebbe dato origine insieme al mito di Giasone e del Minotauro, alle narrazioni di Platone e a quelle della Bibbia.Tuttavia la dinamica dell'eruzione a Thera, come documentato dagli scavi, escluderebbe la repentinità del cataclisma tramandata da Platone. Nelle case portate alla luce ad Akrotiri non vi sono resti umani, nessun gioiello, nessun oggetto prezioso, come se gli abitanti avessero avuto tutto il tempo di raccogliere i propri beni e fuggire. Utensili e scorte di viveri sono stati trovati negli scantinati delle case, forse messi lì per proteggerli dalle scosse: cosa che fa pensare ad una certa dimistichezza degli abitanti coi terremoti.
(Nea Kameni)Probabilmente l'eruzione è stata progressiva e caratterizzata da numerose scosse per alcune settimane, che spinsero la popolazione ad abbandonare l'isola, in una prima fase, per poi tornarvici. Infatti gli scavi evidenziano come la popolazione avesse iniziato a riparare i danni subiti e a riprendere la vita di sempre: una via riaperta, macerie raccolte in ordinati cumuli, la cornice di una finestra ingrandita per ricavarne una porta, un focolare improvvisato in una casa, la vasca per le abluzioni trascinata sin sul tetto, forse per raccogliere l'acqua piovana...L'opera di ricostruzione dovette, però, interrompersi a seguito della ripresa dell'attività vulcanica che portò la popolazione ad abbandonare per sempre Thera e dirigersi verso Creta. Fu a questo punto che iniziò la fase parossistica dell'eruzione con una sequenza impressionante di fenomeni che produssero, dapprima, una pioggia di pomici, poi piovvero massi più rossi ed infine la caratteristica pomice rosa che ha reso celebre l'isola. Quindi il vulcano esplose: un getto di materiali compressi e di gas surriscaldati raggiunse la stratosfera ad una velocità di 2000 Km orari facendo udire i suoi boati dall'Africa alla Scandinavia, dal Golfo persico a Gibilterra. Le ceneri furono sparse per molti chilometri e trasformarono il giorno nella notte piu' cupa e alterarono, probabilmente, albe ,tramonti e condizioni metereologiche.
(vulcano Hiking in Nea Kameni)La violenta esplosione di magma aveva svuotato il gigantesco bacino magmatico sottostante l'isola, provocando il crollo dell'edificio vulcanico; miliardi di metri cubi d'acqua si precipitarono nell'abisso incandescente: la repentina vaporizzazione dell'acqua deve aver scatenato una serie di esplosioni titaniche che hanno scardinato ciò che restava dell'isola, sollevando immense ondate alte fino a 60 metri che si schiantarono sulle coste di Creta e dell'Egitto. Fu questa la fine di Atlantide?
Sicuramente lo fu di Santorini e della sua civiltà. Quel che è vero, è che il mistero dell'esistenza di un'isola scomparsa affascinerà sempre l'umanità e sempre si cercherà di identificarla in qualche luogo.Possiamo solo far nostre le parole di un celebre scrittore:"E' bene che Atlantide resti un mistero.E' giusto che l'uomo, guardando l'oceano, si inquieti pensando ad un lontano e imperscrutabile regno inghiottito in un giorno e in una notte dalle acque e dal fuoco; all'orgoglioso sogno di un'eternità infranta dal risveglio della Natura.Le civiltà nascono, crescono ed, infine, muoiono. Prepariamoci a questo.Atlantide non è mai esistita!E' in ogni luogo."