La sera su Marte

LA CENA CON I COLLEGHI...


Probabilmente sono io che sono strana, però non riesco quasi mai a divertirmi nelle situazioni dove gli altri mi pare impazziscano completamente.Ecco cosa capita nella cena con i colleghi, almeno a me.Dopo la sorpresa iniziale di vedere che anche il tuo titolare sa sorridere, che si riesca a fingere di essere tutti carissimi amici riuniti intorno alla stessa tavola, che tutti siamo capaci di metterci in ghingheri (anche la persona più sfigata del mondo: io), beh, dopo tutto questo a me sorge una grande noia.Gente che beve all'inverosimile, donne che cominciano a raccontare - senza alcuna richiesta - le loro passate relazioni, per cui, con un tasso alcolico nel sangue più alto del normale, diventano oggetto di scherzi al limite della volgarità più assoluta, chiacchiere vacue, finte pacche sulle spalle, barzellette volgari, canzoni ridicole... mentre osservo da partecipante, non posso fare a meno di chiudermi nel più assoluto silenzio e guardare.E una frase mi rimbomba nella testa: "Dov'è la festa che ci avevano promesso?", la voce calda di Jim Morrison me la ripete nella testa e mentre partecipo non partecipata, mi estranio in un mondo tutto mio e guardo non guardata.Ci siamo conosciuti? Abbiamo capito qualcosa in più di un altro? Abbiamo capito davvero perché siamo quel che siamo?No.Al di là delle affinità elettive che si instaurano senza bisogno di cene, tutti rimangono dei perfetti sconosciuti con cui stai allegramente perdendo il tuo tempo.Bene, è ora di alzarsi, preferisco andare a casa a leggere o dormire, consapevole di non essere risultata né gradevole né simpatica. Una spettrale Mulder che continua a pensare ai suoi omini verdi.Monica