La sera su Marte

Ancora De André...


Ancora De André... Pubblicato da: suede68   il   2002-10-16 19:40:16   L'articolo e' stato letto 17 volte Modifica Elimina 50ggdaorsacchiotto scrive: "Cara Monica, mi hai “provocato” (eheheh) su De Andrè e allora pubblico queste due poesie (come preferisco chiamare le sue canzoni) tratte dall’album “Storia di un impiegato” del 1973: una riflessione sul ’68 e sulla possibilità di cambiare il sistema, la realtà, che però è anche una “lucida previsione di quello che sarebbe stato lo scenario politico italiano negli anni Settanta, durante i quali il terrorismo isolato avrebbe rafforzato il potere delle istituzioni che, intanto, “perdonavano” le bombe, mentre spariva dietro l’orizzonte la prospettiva del cambiamento” (Doriano Fasoli: Fabrizio De André – Da Marinella a Creuza de ma). Sono, queste due, la prima e l’ultima canzone dell’album, collegate idealmente dall’atto d’accusa alla società che cerca di tirarsi fuori dagli avvenimenti di quel periodo, che trova inquietanti collegamenti con quanto accade nella società di oggi in Italia, ma non solo in Italia… Canzone del maggio “Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecento anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti. E se vi siete detti non sta succedendo niente, le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco provate pure a credervi assolti siete lo stesso coinvolti. Anche se avete chiuso le vostre porte sul nostro muso la notte che le “pantere” ci mordevano il sedere lasciandoci in buona fede massacrare sui marciapiedi anche se ora ve ne fregate, voi quella notte voi c’eravate. E se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri, senza le barricate senza feriti, senza granate, se avete preso per buone le “verità” della televisione anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti. E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti.” Nella mia ora di libertà “Di respirare la stessa aria di un secondino non mi va perciò ho deciso di rinunciare alla mia ora di libertà se c’è qualcosa da spartire tra un prigioniero e il suo piantone che non sia l’aria di quel cortile voglio soltanto che sia prigione E’ cominciata un’ora prima e un’ora dopo era già finita ho visto gente venire sola e poi insieme verso l’uscita non mi aspettavo un vostro errore uomini e donne di tribunale se fossi stato al vostro posto… ma al vostro posto non ci so stare. Fuori dell’aula sulla strada ma in mezzo al fuori anche fuori di là ho chiesto al meglio della mia faccia una polemica di dignità tante le grinte, le ghigne, i musi, vagli a spiegare che è primavera e poi lo sanno ma preferiscono vederla togliere a chi va in galera. Tante le grinte, le ghigne, i musi, poche le facce, tra loro lei, si sta chiedendo tutto in un giorno si suggerisce, ci giurerei quel che dirà di me alla gente quel che dirà ve lo dico io da un po’ di tempo era un po’ cambiato ma non nel dirmi amore mio. Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni. Adesso imparo un sacco di cose in mezzo agli altri vestiti uguali tranne qual è il crimine giusto per non passare da criminali. Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame. Di respirare la stessa aria dei secondini non ci va e abbiam deciso di imprigionarli durante l’ora di libertà venite adesso alla prigione state a sentire sulla porta la nostra ultima canzone che vi ripete un’altra volta per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti.” Voster semper voster 50ggdaorsacchiotto"