La sera su Marte

Manuale del leccaculo


Pubblicato da: suede68   il   2004-07-14 10:39:47   L'articolo e' stato letto 51 volte Modifica Elimina Manuale del leccaculo. Teoria e storia di un'arte sottile. Richard Stengel, Fazi Editore, Roma, 2004. Non lasciatevi ingannare dal titolo un po' volgare. Questo libro è una pietra miliare per qualsiasi persona che voglia difendersi dagli adulatori o, se preferite, un prontuario per apprendere ad adulare. No, non è un controsenso, vi assicuro. La bellezza del saggio sta nella sua assoluta pragmaticità. Non è un libro che insegna come stare al mondo o un qualche pensiero positivo per affrontare la vita e i suoi problemi. E' un vero e proprio saggio, dotato di scientificità, storia, antropologia, etimologia e biologia, scritto con termini semplici e con un'ironia che diventa spassosa in certi passaggi. Tutto parte dallo studio degli scimpanzé, che come saprete sono gli animali più simili all'uomo (il nostro Dna corrisponde al 98% con quello di questi primati) e che, osservandone i comportamenti, rivelano delle similitudini direi quasi imbarazzanti rispetto all'uomo. I meccanismi sono molto più semplici ovviamente. In ogni gruppo esiste un maschio alfa (il capobranco potremmo definirlo volgarmente) il quale viene cerimoniosamente ossequiato tanto quanto un capitano d'industria o un presidente degli Stati Uniti. Le stesse "leccate" che noi stessi vediamo e magari giudichiamo in certi nostri colleghi verso il capoufficio. Che male fa l'adulazione? Stengel passa ad analizzare i meccanismi del nostro cervello e rivela che la piaggeria aumenta i livelli di serotonina nel nostro cervello. La serotonina è un neurotrasmettitore che migliora la qualità della vita, perché trasmette informazioni da una cellula cerebrale all'altra, ma non solo. Studi recenti hanno dimostrato che questo neurotrasmettitore seda anche i nervi sensoriali. Autopsie sui suicidi hanno mostrato che il livello di serotonina in queste persone era bassissimo; i delinquenti stessi ne hanno pochissima. Il famosissimo farmaco Prozac va ad agire proprio sull'organismo per aumentarne le riserve, perché la serotonina è strettamente correlata alle depressioni di diversi tipi e gravità. Insomma, se un po' di "lecchinaggio" serve per migliorare la qualità della vita degli altri e della nostra, perché no? Perché, Stengel spiega, non c'è niente di peggio che scoprire che siamo adulati falsamente. L'uomo può sopportare la menzogna, ma non di essere preso in giro sulle sue reali capacità. E credetemi amici, la vendetta per una ruffianata mal riuscita sarà più tremenda che se aveste detto ai vostri consorti che la tal sera eravate in ufficio a fare gli straordinari e invece eravate a sgozzovigliare con gli amici... e siete stati beccati! La lusinga, la falsa stima, offendono profondamente le persone perché dentro di noi c'è sempre una consapevolezza di quanto possiamo valere e quasi sempre ci sentiamo sottostimati per le nostre indubbie capacità. Anche il vostro collega di scrivania, che si gratta tutto il giorno, crede veramente che come lavora lui nessun altro al mondo. Capire tramite lo smascheramento dell'adulazione che ci sta di fronte non ha capito la nostra bravura e le nostre capacità... è un affronto che in pochi sanno sopportare... quindi scatta la vendetta. Volete un nemico per la vita? Fatevi beccare mentre adulate qualcuno. Quindi Stengel enumera, a fine libro, alcune strategie per "leccare" ma non essere colti in fragrante. Ma esiste un modo per esprimere la vera stima nei confronti di un amico, un collega, un superiore, senza essere scambiati per "leccaculo"? Questo angustia primariamente Stengel, che, giustamente, dice voler potersi sentire libero di esprimere la propria felicitazione con chi ritiene davvero capace. E allora si parte in un viaggio nella storia dell'adulazione e della nostra civiltà occidentale, di cui noi Italiani, con Baldassare Castiglione e il suo "Il cortigiano" (manuale su come gratificare il proprio principe), siamo probabilmente il popolo più lecchino della storia. Ve la tengo breve, miei fedeli e capaci lettori (adulazione tipica degli scrittori contemporanei, fateci caso), se volete esprimere il vostro apprezzamento a qualcuno dovete studiarvi un po' gli antichi greci. Il medium per distinguere un vero amico da un adulatore è la parhesia, la sincerità. Anche se non fa bene, la verità va detta. Molto probabilmente non sarete ascoltati, perché le persone da che mondo è mondo, "non vogliono consigli ma solo consensi" (Remarque). Ma una persona intelligente, nel tempo, saprà capire e soprattutto saprà con certezza che nel momento in cui esprimete il vostro pieno consenso, siete davvero sinceri. E attenzione, un ultimo suggerimento: nei regimi dittatoriali l'adulazione è solo piramidale e rivolta verso chi conta. In democrazia, il potere è del demos, il popolo, tutti voi potete essere oggetto di adulazione da parte dei politici. Quindi attenzione ai politici troppo ottimisti o troppo sorridenti - Stengel porta l'esempio di Bill Clinton -: vi stanno "leccando" amici miei e quindi stanno mentendo. La parola "retorica" che non aveva un'accezione negativa alla sua nascita, nel mondo greco, fu proprio condannata da Platone - e noi ancora oggi la usiamo come Platone ci ha insegnato - distingue proprio l'uso raffinato della parola al fine di blandire, di adulare... di leccare... per mentire! Buona lettura, Monica.