La sera su Marte

Considerazioni esoteriche sui conflitti del nostro tempo


Pubblicato da: wynona_no_pvt   il   2004-09-05 13:23:31   L'articolo e' stato letto 54 volte Modifica Elimina fohat scrive: "Uno dei fondamenti della conoscenza esoterica, confermato peraltro dalle più avanzate e spregiudicate ricerche della fisica, è il principio di unità di tutte le cose. Secondo questo principio, che dovrebbe stare alla base anche degli insegnamenti religiosi correttamente compresi, l'Universo è un unico grande sistema interdipendente, dove ogni sua parte è un relazione con tutte le altre, tutto è in perenne trasformazione e nessuna delle sue componenti può essere distrutta o andare perduta. La corretta assimilazione e la conseguente messa in pratica nella propria vita di questo principio, dovrebbe portare ad assumere uno spontaneo atteggiamento di ricerca continua dell'armonia e del miglior rapporto possibile di ogni singola componente con tutte le altre, per il bene dell'intero sistema. Sulla base di questo principio, è infatti del tutto evidente che non ci può essere il bene di qualcuno a spese di qualcun'altro, perchè tutto il sistema è interdipendente e ogni fatto che accade si ripercuote ovunque secondo leggi ben precise, che sono quelle karmiche. Il principio di unità di tutte le cose ci mostra quanto sia assurdo, illusorio e insensato ciò che purtroppo si sta affermando, in questa epoca oscura, come mentalità dominante. Dalle Twin Towers all'Iraq, dalla Cecenia alla Palestina fino agli innumerevoli luoghi dimenticati dove fazioni avverse cercano di distruggersi a vicenda, si crede che il proprio bene possa derivare soltanto dalla distruzione di qualcosa che viene individuato come nemico, senza rendersi conto che questo "nemico" non è altro che una componente dello stesso sistema che cerca spazio e armonia e in nessun modo potrà mai essere distrutta. L'apparente eliminazione di un avversario in realtà è sempre illusoria. Nell'invisibile questo non accade, e il "nemico" apparentemente distrutto ricomparirà incessantemente in tempi e sotto forme diverse e inaspettate fino a quando non si cesserà di percepirlo come nemico. Questo naturalmente vale per tutti: dal punto di vista esoterico in una guerra (non solo tra eserciti, anche tra singole persone) nessuno ha ragione e tutti hanno torto, perchè tutti ignorano il principio fondamentale di unità di tutte le cose danneggiando il sistema di cui tutte le parti in causa sono componenti essenziali e indistruttibili. Lo scatenarsi improvviso e inaspettato di conflitti non è altro che il ricomparire di situazioni conflittuali di epoche passate apparentemente risolte con la vittoria di qualcuno e la sconfitta di qualcun'altro, ma che in realtà nell'invisibile non si sono affatto risolte ma sono soltanto rimaste in latenza in attesa di riesplodere con la stessa violenza in un tempo successivo secondo i meccanismi di ripercussione karmica. Il principio di unità dovrebbe farci comprendere che un conflitto è realmente finito non quando il "nemico" viene sconfitto, ma quando il nemico non è più tale perchè viene compreso e accettato pur nella sua diversità. Una vittoria attraverso la forza lascia nello sconfitto un fortissimo sentimento di umiliazione e un'altrettanto forte volontà di rivalsa, che per mezzo dei meccanismi karmici troverà la sua soddisfazione in un tempo successivo, anche a distanza di secoli in nuove incarnazioni. Gli sconfitti di oggi saranno i vincitori di domani, e viceversa. Questo è il karma. Il bene comune non deriva affatto, come si crede, dalla vittoria dei "nostri" e dalla sconfitta del "nemico", ma dall'armonia e dal miglior rapporto possibile tra ogni componente del sistema le cui singole parti, lo ripetiamo ancora una volta, al di là delle apparenze si trasformano incessantemente ma non possono in alcun modo essere distrutte. "