La sera su Marte

mimose e proiettili


mimose e proiettili Pubblicato da: LADYZAZZA74   il   2005-03-09 20:04:26   L'articolo e' stato letto 21 volte Modifica Eliminavega15dgl scrive: "Vorrei riunire ( in ritardo,chiedo scusa....) in un solo messaggio il commento agli articoli sull'8 marzo e sul disastro successo in Iraq. Perché Giuliana Sgrena merita una mimosa simbolica, come la meritano tutte le donne che lottano e rischiano per la verità e la libertà. Anche le donne pestate in Turchia, per una celebrazione da noi caduta quasi nell'indifferenza o nei soliti cioccolatini con fiori "una tantum"; una fiacca replica di San Valentino, un'anticipazione fraintesa della festa della mamma. Concordo in pieno con Suede: non si capisce più cosa significa sacrificarsi per un'idea o anche semplicemente fare il proprio dovere, seguire un'etica professionale e mantenere gli impegni. Questo per quanto riguarda gli italiani, non generalizzando, visto che c'è ancora chi ci crede e si indigna di certe accuse. Io sono disgustata da questi discorsi ma penso che strilla più forte chi sa di non avere ragione. Per gli americani, sempre non generalizzando, la realtà è banale e tragica, per differenze di mentalità e di storia. Sull'onda emotiva del momento, anch'io ho pensato subito al complotto; con un po' di riflessione, ci ho visto «solo » un miscuglio di arroganza e terrore americani e i soliti pastrocchi all'italiana, a voler essere benevoli. Pertanto, il governo sosterrà sempre di aver informato , ne va della credibilità della maggioranza e dell'intero sistema dell'Intelligence; gli Usa sosterranno sempre che non erano informati, che al massimo è stato un incidente e non lasceranno processare i colpevoli. Un secondo Cermis. Forse decoreranno perfino al valore gli sparatori, come i piloti dell'aereo "colpito" da funivia impropria furono poi promossi. Divertente l'articolo svizzero sui dilemmi diplomatici di Berlusconi: fa pensare che la grottesca situazione italiana preoccupi più all'estero che noi. Comunque anche la sinistra istituzionale si muove sul filo dell'equilibrismo, dico e non dico e poi lo affermo ma lo nego; lo spettro del passare per antiamericani aleggia pesantemente su tutti in tempo di votazioni. Pigliamoci una camomilla, ci consiglia sprezzantemente Luttwak, e dormiamoci sopra: la guerra è guerra. "