La sera su Marte

Cose di casa nostra: Fiumara d'Arte


Cose di casa nostra: Fiumara d'Arte Pubblicato da: wynona_no_pvt   il   2005-05-17 18:26:26   L'articolo e' stato letto 18 volte Modifica EliminaSe percorrete il litorale che porta da Messina a Palermo, magari guidando a passo d’uomo xchè sulla statale avete un camion davanti(l’autostrada è stata inaugurata dal presidente del consiglio, ma ancora nn è completata), potete vedere varie cose. Innanzi tutto vedrete un mare bellissimo e da lontano potete distinguere tutte le isole delle Eolie. Nel contempo potete ammirare chili di cemento che hanno deturpato il paesaggio: un bruttissimo viadotto con immensi pilastri che conduce a Mistretta; palazzoni orribili; alberghi. Molte di qs opere sono state fatte nel nome dell’abusivismo, nel disprezzo del paesaggio e delle leggi. Ma ogni tanto scorgerete delle enormi opere d’arte che nascono da un progetto di Antonio Presti: qs. folle idealista, ha commissionato delle sculture per valorizzare la sua terra e le ha regalate ai vari comuni della costa, creando qll che viene chiamata “Fiumara d’arte”. Le opere sono state collocate dove la vegetazione mediterranea si estende incessante e sempre nel rispetto del paesaggio. Con un’alzata d’ingegno, la sovrintendenza ai beni culturali della provincia di Messina, denuncia Antonio Presti x occupazione del suolo pubblico, deturpamento dell'ambiente e costituzione di costruzioni abusive. Nel 1989, il commissario straordinario di Mistretta impone la demolizione de "La Stanza di Barca d'oro", opera dello scultore giapponese Nagasawa e mette sotto sequestro il "Monumento per un poeta morto" di Tano Festa. Nel 1990 la pretura di Santo Stefano di Camastra condanna Presti a quindici giorni di arresto e al pagamento di ventitre milioni e mezzo di multa a causa dell’opera di Consagra “La materia poteva non esserci”. Le vicende giudiziarie di Antonio Presti e di Fiumara d’arte, sono lunghe e complicate, ma pare quanto mai strano che in un paese dove c’è abuso edilizio anche nella Valle dei templi, venga colpito chi vuole fare arte accessibile a tutti, con qs stupendo museo nel territorio. Strano che si veda come uno scempio una scultura in una piana brulla, e non il palazzone sul mare. La spiegazione di tutto ciò è facile: Presti ha fatto tutto qs da solo, senza padrini, referenti politici o organizzazioni alle spalle. Ha pagato tutto lui, senza cercare sponsor o protettori influenti. In tutti questi anni è rimasto solo, appoggiato solo dalla società civile e da molti uomini di cultura che si sono battuti x Fiumara. Nel febbraio del 1994 Fiumara vince e riesce a sopravvivere all'insensibilità degli uomini: la magistratura annulla l'ordine di demolizione delle opere d'arte. Ovviamente alla Regione Siciliana dorme un provvedimento del 1992 che prevede il recupero e il mantenimento di Fiumara, a cui non è mai seguita alcuna opera di restauro: si sa, il tempo e gli agenti atmosferici nn hanno pietà, ma ancor meno gli uomini.