La sera su Marte

E' MORTO SIMON WIESENTHAL, IL CACCIATORE DI NAZISTI


E' MORTO SIMON WIESENTHAL, IL CACCIATORE DI NAZISTI Pubblicato da: suede68   il   2005-09-25 22:59:54   L'articolo e' stato letto 49 volte Modifica EliminaCiao a tutti, Ice propone un altro articolo informativo e se vogliamo di discussione. Io nn posso che esprimere l'enorme stima per qs'uomo. E' MORTO SIMON WIESENTHAL, IL CACCIATORE DI NAZISTI VIENNA - Lo storico cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal è morto nella sua abitazione di Vienna all'età di 96 anni. Lo ha detto il Centro Simon Wiesenthal in un comunicato. E' stato il più infaticabile 'cacciatore di nazisti' del mondo. Domani si svolgerà una cerimonia di commiato al cimitero di Vienna e poi il suo corpo sarà portato in Israele dove venerdì prossimo ci sarà il funerale e dove sarà sepolto. Nella sua lunga vita, dopo essere sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, Wiesenthal è riuscito ad assicurare alla giustizia oltre 1.100 criminali di guerra nazisti, afferma Hier nel ricordare l'attività del defunto che da anni viveva molto ritirato a Vienna. IL CORDOGLIO DELLA COMUNITA' EBRAICA DI BERLINO La comunità ebraica di Berlino ha esaltato i meriti di Simon Wiesenthal, il 'cacciatore di nazisti' morto oggi a Vienna all'età di 96 anni. E' stato Wiesenthal dopo la guerra a impegnarsi a perseguire i crimini del nazionalsocialismo, mente il governo tedesco mostrava per questo poco interesse - ha detto il presidente della comunità ebraica di Berlino Albert Meyer. "Ora c'é il pericolo che questo tema venga dimenticato" - ha aggiunto Meyer secondo il quale per le vittime dell'Olocausto é necessario continuare l'attività di Simon Wiesenthal. LUZZATTO, TRIONFO GIUSTIZIA E NON VENDETTA "Aveva sofferto nei campi e voleva lasciare ai governi, ma anche agli ebrei, il segnale che non si poteva rinunciare a far trionfare la giustizia". Questo secondo il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, il significato dell'opera di Simon Wiesenthal morto oggi a Vienna. "Ed infatti, - ha spiegato Luzzatto - unico tra tutti i reduci dei campi ad essersi dedicato per il resto della sua vita alla caccia ai criminali nazisti, ha più volte sottolineato che non si trattava di un atto di vendetta, che peraltro sarebbe stato largamente giustificabile da quello che era successo negli anni della Shoah, ma solo per garantire la giustizia". (ANSA)