La sera su Marte

Rieccomi


18 euri buttatiMi ero fatta prendere dalla curiosità quando ho letto la recensione di Lunar Park di Bret Easton Ellis: veniva descritto come un epigono del grande Stephen King e invece è solo l'ennesimo scrittore che riempie le pagine di vuote descrizioni di bevute, sniffate, scopate di gente scoppiata di cervello. Il pathos semplicemente non c'è mentre abbondano le citazioni degli sponsor: un esempio? "Il fantasma (ossia la voce narrante del libro) avanzò con passo felpato nel soggiorno, ma si bloccò quando notò la bizzarra disposizione dei mobili. Il divano componibile, le sedie Le Corbusier  e i tavoli Eames erano stati spostati (...)" e qualche riga dopo "Il fantasma svolazzò verso la cucina (...) con fornelli Thermador, frigorifero Sub-Zero, (...)" e ancora "Il fantasma aveva bisogno di caffè. Improvvisamente Marta gli posò davanti una tazza di porcellana Hermès Chaine d'Ancre piena di espresso (...)", proprio come ci avverte Naomi Klein nel suo No Logo. Ho provato a leggere saltando gli sponsor ma la storia proprio non va. Morale? l'ho abbandonato al suo destino e mi sono "accattata" Privo di titolo di Camilleri: in un'orata sono già arrivatà a metà sghignazzando come una matta!ciao Claudia