Creato da la_sera_su_marte_4 il 21/10/2005
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Mi chiedo.......

Post n°522 pubblicato il 29 Ottobre 2005 da samira2

Pubblicato da: suede68   il   2003-02-02 12:08:21   L'articolo e' stato letto 50 volte

 

dany661 scrive: "Ci sono giorni in cui ti chiedi il senso della vita, per tutto quello che succede nella realtà quotidiana.
Giorni tutti uguali... alzarsi al mattino iniziare un nuovo giorno con la consapevolezza che sarà uguale a quello precedente... recarsi al lavoro cominciando una nuova ma sempre vecchia giornata lavorativa, scontrarsi con le idee di 130 diverse persone, sentire le lamentele di tutti, cercare di accontentarli senza scontentare nessun altro sapendo che poi dovrò dare spiegazioni ad altri per le mie decisioni e poi...
Li vedi tutti lì 130 persone che lavorano per forza d'inerzia, senza motivazioni, consapevoli di fare qualcosa che non era nei loro sogni, nelle loro aspirazioni, consapevoli del fatto che in quell'ambiente lavorativo sono come dei numeri, persone senza identità che devono produrre, raggiungere il quantitativo di produzione richiesto, consapevoli del fatto che nessuno dirà mai loro qualcosa del tipo: "Grazie hai fatto un buon lavoro", lavorano perchè sanno che ne hanno bisogno per vivere, allora ascolti le loro rimostranze, il salario è troppo basso, i prezzi aumentano di giorno in giorno e poi c'è l'incubo della mobilità e poi... tutto il resto e li vedi scontrarsi fra loro perchè uno lavora di più, l'altro meno, gelosie, invidie, senza mai rendersi conto che l'unione fa la forza e vanno avanti così nell'attesa che arrivi la tanto sospirata pensione se mai arriverà.
Mi domando che senso ha la vita? Farsi prendere dal lavoro, essere stressati, programmarsi degli obiettivi da raggiungere, poi invece capita qualcosa... qualcosa di imprevisto... la scomparsa di un amico, 24 anni, una vita strappata via da un incidente automobilistico e ti chiedi: "HA SENSO AFFANNARSI TANTO?"
La vita può finire da un momento all'altro, allora forse è meglio viverla senza crucciarsi tanto, affrontarla così come viene consapevoli del fatto che è bene assapporare ogni attimo bello o brutto che sia sapendo che è un dono che ci potrebbe venir tolto in qualsiasi momento senza preavviso e mi chiedo... Ma davvero il nostro destino è segnato fin dal primo momento che vediamo la luce o siamo noi i fautori del nostro destino?

Daniele"
"

 
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Commenti al Post:
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 08:39 via WEB
Re: Mi chiedo....... Pubblicato da: suede68 il 2003-02-02 12:46:13 Rispondi Elimina Vedo che tutto il mondo è paese. Ieri sono stata all'inaugurazione della Mail Boxes di un amico mio e del mio ragazzo. Ha lavorato per tanti anni dove lavoriamo noi ora. Riflettevamo sulle ingiustizie, sulle preferenze, sugli aumenti inspiegabili, sulla considerazione che alcuni nutrono e altri no e ci siamo fatti un gran sangue amaro perché basterebbe mettersi insieme e tante voci insieme forse sarebbero ascoltate. Di norma i preferiti sono pochissimi, contro gli altri che sono la stragrande maggioranza. Invece no, mossi dal detto "ognun per sé e Dio per tutti", ognuno di noi se ne sta a capo chino a sopportare che quell'autista possa fare quello che ne ha voglia e altri debbano scoppiare per portarsi a casa il minimo sindacale. Come del resto avviene la stessa cosa in ufficio. Siamo in balia di una strega (le canto spesso "Ragazza acidella") che ha le ns stesse mansioni, ma con la forza di essere quella che c'è da più di tempo e una buona dose di maleducazione strafottente. Tre giorni fa se l'è presa con me per una cosa che TUTTE facciamo e quello che più mi ha fatto male, nn è stato tanto che mi abbia riempito di gran nomi (tanto le ho risposto a dovere e senza diventare maleducata come fa lei), ma che le altre NN ABBIANO ALZATO UN DITO. Nn voglio fare la santa, ma quando una in particolare veniva trattata da cane, io mi sono resa antipatica a tutte, difendola. Ora lei ha trovato la sua amichetta in una di quelle che erano le sue aguzzine e io sono sola. Nessuno che abbia detto "No, ma guarda che anche noi avevano pensato di fare così...". Tutte zitte, come delle mummie. Spirito di squadra? Ma per piacere! Se ne strafottono. Sto mandando il mio curriculum anche ai più sfigati della terra pur di scappare da sta gente. Sicuramente una lezione l'ho imparata: le guerre conto terzi nn le faccio più. Sono diventata indifferente come loro, me ne sto zitta fino alla prossima aggressione a cui ora rispondo in dialetto reggiano, se nn capiscono poco male, loro se ne approfittano alla grande dei loro dialetti per prendermi per i fondelli. Tutte le mie idee di civiltà sono scomparse. Le lascio a casa quando vado in ufficio e le riprendo quando me ne esco da quel covo di serpi. Solo sorrisi quando hanno bisogno... Sono contenta solo di una cosa: che i migliori sono già scappati da quel posto, il mio ragazzo presto se ne andrà anche lui (sai che bello lavorare in un posto dove senti sempre che lo chiamano "imbecille, figlio di puttana, bestia," ecc.) e io spero di trovare qualsiasi cosa pur di andarmene. Ti chiamano da Milano quando ti licenzi per sapere i motivi: avrò due o tre cosette da dire... E glielo chiederò: "Ma nn vi stupisce che la gente educata riesce a stare al massimo un anno e poi scappa?" E tutto qs nell'assoluta indifferenza del capofiliale. E poi se pensi che un giorno ci sei e l'altro nn lo sai, nn credo davvero valga la pena farsi il sangue amaro per 'sta gente. Monica
(Rispondi)
 
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 08:39 via WEB
Re: Re: Mi chiedo....... Pubblicato da: titarock il 2003-02-03 22:10:57 Rispondi Ritorna Elimina CARA MONICA, SE SEI DIVENTATA INDIFFERENTE ALLE INGIUSTIZIE E ALLA MALEDUCAZIONE (ci credo poco, conoscendoti un pochino...) CREDO CHE ABBIANO DAVVERO VINTO LORO. PENSACI! BACI TITA
(Rispondi)
 
 
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 08:40 via WEB
Hai ragione tu ;-))) Pubblicato da: suede68 il 2003-02-04 12:28:15 Rispondi Ritorna Elimina Purtroppo, dico purtroppo perché poi ci sto male, hai ragione: nn sono diventata indifferente alla maleducazione e quando vedo le mie amichette in "splendida" forma dentro di me c'è un oceano di rabbia che si smuove. Una cosa però è mutata veramente in me - e lo dico ancora aggiungendo "purtroppo" - nn mi rompo più la testa per nessuna di loro. A cosa mi è servito rendermi la Don Chisciotte della situazione? Solo a restare isolata. Se aggrediscono me o qualche autista mio amico, salto su e tiro fuori le unghie, ma per qs signorine pusillanimi proprio nn dico più niente. Chi è causa del suo male pianga se stesso: nn posso inimicarmi tutto l'ufficio perché loro nn hanno il coraggio di difendersi quando vengono aggredite. Ora sono sola, lo so, nn parlo se nn per me stessa. E soprattutto nn partecipo alla loro vigliaccheria e ipocrisia: appena ne manca una le "grandi amiche" si sparlano dietro, io qs l'ho sempre evitato e continuo a farlo. Quello che dico lo dico in faccia come mia abitudine. Alla "ragazza acidella" nn nascondo niente della mia assoluta antipatia nel suo modo di comportarsi. Ma ripeto: solo quando parla - meglio: a - contro di me. Mi spiace molto sai essere diventata così. Io ero una che nn credeva al singolo ma alla forza dell'unione, perché i miei precedenti mestieri, gli studi, il volontariato di Croce Rossa, l'educazione dei miei genitori mi avevano formata così. Ma nn posso nemmeno essere l'avvocato delle cause perse a vita. So che su di me si spettegola parecchio, ma nn mi importa. Da "pasionaria" alla Moretti sono diventata una dantiana convinta: "Nn ti curar di loro, ma guarda e passa". Purtroppo io ci devo convivere tutti i santi giorni e qs nn mi permette altra scelta. Nel profondo continuo a credere ai miei ideali di giustizia, uguaglianza, tolleranza, apertura a tutte le idee anche quelle più diverse dalle mie, ma tutto deve essere regolamentato da un'unica regola: l'educazione. Se manca quello manca il rispetto verso gli altri e se stessi. Un bacione a te a Gaia, Monica.
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