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L'università... quante delusioni...

Post n°549 pubblicato il 29 Ottobre 2005 da samira2

Pubblicato da: suede68   il   2003-03-02 22:16:36   L'articolo e' stato letto 93 volte


 

Ho letto con una certa apprensione qs notizia in Yahoo, sui "vizi" dei professori universitari e il conseguente abbandono di tanti studenti dell'università.
In effetti che i docenti soffrano di delirio di onnipotenza è senz'altro vero, per quello che ricordo io. Comportamento arrogante, mancanza agli esami, dimenticanza del giorno di ricevimento, scortesie agli studenti fuori sede che chiamavano al telefono, antipatie verso gli studenti nn frequentanti, vere angherie perché comprassero i libri e nn facessero fotocopie... insomma, tutto qs è un ricordo molto netto nella mia mente.
Nn tutti hanno la forza di gettarsi qs cose alle spalle e di andare avanti nonostante, per cui lasciano, abbandonano gli studi per cose che possono apparire puerili viste da fuori, ma che quando ci sei dentro fanno soffrire e parecchio.
Sono contenta però che qs ricerca riveli anche i "difetti" delle famiglie, a volte troppo dure con ragazzi che nn incentivano mai, che nn aiutano, che nn ascoltano manco col megafono.
Leggete, leggete, la ricerca è molto interessante e mette luce su un fenomeno tutto italiano: il 70% dei ragazzi che iniziano l'università, nn arrivano alla fine.
Ciao,
Monica.

Sabato 1 Marzo 2003, 11:54

PSICHIATRIA:DA SADICI A NARCISISTI,I DISTURBI DEI PROFESSORI
(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Almeno 12 tipi di sadismo, senso di onnipotenza, narcisismo, depressione: sono i disturbi di cui spesso soffrono i professori universitari e indicati dallo psichiatra Giancarlo Nivoli, dell'universita' di Sassari nel libro ''Sopravvivere all'universita''' presentato a Roma, nel convegno della Societa' italiana di Psicopatologia.
''Molte volte gli studenti hanno problemi perche' gli insegnanti soffrono di una psicopatologia'', ha rilevato Nivoli, che nel libro ha utilizzato la sua esperienza di psichiatra per andare in cerca delle cause dell'abbandono scolastico fra gli studenti universitari. I professori sono soltanto uno degli aspetti di un problema molto piu' complesso e i cui attori sono anche studenti e genitori.
- I PROFESSORI: Sadici, onnipotenti, a volte poco intelligenti, narcisisti, spesso depressi: viene proposta, ha detto Nivoli, ''una galleria nella quale molti possono riconoscersi''. La galleria comprende anche i molestatori sessuali, dei quali ne esistono almeno 15 tipologie diverse.
- GLI STUDENTI: i loro disturbi sono spesso fraintesi e vanno dalla vera e propria fobia nei confronti di un professore, ad attacchi di sudorazione a riti scaramantici (ad esempio trovare tre semafori verdi prima di dare l'esame). Ci sono poi aggressioni e maltrattamenti fra studenti, falsificazioni del libretto, c'e' chi racconta in giro che ha dato l'esame quando non e' vero.
- LA FAMIGLIA: sono indicati almeno 15 tipi di famiglie ''criminali'', che palesemente o meno impediscono ai figli di portare avanti gli studi. C'e' chi da' il cattivo esempio vantandosi, ad esempio, di far finta di lavorare e di cavarsela lo stesso; c'e' il narcisista che crede di essere in gamba e vuole che il figlio riesca dove lui e' fallito.(ANSA).

 
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Commenti al Post:
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:19 via WEB
Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: soldinodicacio. il 2003-03-03 00:35:48 Rispondi Elimina Mi chiedo se c'era bisogno davvero di un'indagine per scoprire tutto questo. Si sa da tempo che l'Università, nella sfera del mondo dell'educazione è un universo a parte, con gerarchie e cosiddetti "baronati" che hanno davvero del vergognoso. Mi chiedo se e quando capiremo che nelle Università si formano i futuri Sigmori che avranno un importante peso sia a livello politico che economico e sanitario. L'università pare sia un problema di cui si debbano interessare unicamente gli insegnanti e gli studenti. Invece sarebbe prorpio il caso che tutti capissimo che è indispensabile dire la nostra su come è condotta. La mortalità degli studenti è alta??? Quanti tra gli studenti che abbandonano possono dichiararsi figli di papà? quanti tra gli studenti che superano assurdi test preliminari nei corsi a numero chiuso hanno davvero meritato di superarlo? Ho a che fare con studenti universitari che seguono corsi di studi a numero chiuso, spessissimo incontro ragazzi con un bagaglio di idiozia incolmabile, mi chiedo come abbiamo fatto a spuntarla, la risposta è quasi sempre nel loro cognome. Il pensiero successivo è terrificante: -Un giorno potrei trovarmi tra le sue mani!!! Questo t tanto altro ancora ci sarebbe da dire, ma è ormai tardi, spero ci sia modo di farlo in futuro, un abbraccio a tutti soldino ps: Che dre poi di quegli insegnanti che vediamo ogni santissimo giorno della settimana impegnati nella tv a fare programmi spazzatura? Quando e come faranno ad avere tempo sufficiente per poter ascoltare degnamente quelli che sono i bisogni dei ragazzi a cui devono insegnare?
(Rispondi)
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:19 via WEB
Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: LADYZAZZA74 il 2003-03-03 09:21:56 Rispondi Elimina .... ekkimmme sono una che fà parte di quel 70% ... e quelle patologie le ho viste tutte ... mi iscrissi a ingegneria civile xchè ... forse avrei preferito architettura ... ma vuoi mettere un ingegnere è sempre un po di piu di un architetto ... figuriamoci di un geometra .. questo è quello che ti fanno credere .... e poi molto ma molto onestamente la facoltà di architettura non esiste nella mia città ... e trasferirsi si sà costa .... quindi feci questa scelta obbligata ...visto quello che ti fanno credere sugli ingegneri ... potete immaginare l'ambientino modesto che ho frequentato .. quasi tutti figli di famiglie importanti ... ecc ecc ... non parliamo proprio degli insegnanti ... preferisco dimenticare ...... così dopo due anni di inutili sofferenze ho deciso che era meglio essere un buon geometra che un ingegnere con l'ulcera .... ecco questo è il mio personale ritratto dell' Universita Italiana ... CIAOOO ELY
(Rispondi)
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:19 via WEB
Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: luc_orient il 2003-03-03 10:23:23 Rispondi Elimina Cara Monica.... rispondo a te in quanto l'articolo e' il tuo....ma la mia risposta e' rivolta anche ai 2 commentatori che mi hanno preceduto. Odio essere ovvio...ancor di piu odio essere cinico...ma mi sfugge un particolare: L'universita' forma le generazioni del futuro....ma che mondo troveranno fuori questi ragazzi??? Spero Iddio che non si aspettano di trovare gente con meno problemi di quanti ne possano avere i peggiori professori cui fa riferimento l'articolo...altrimenti bisognera' cercare davvero la salvezza dell'Italia qua e la' per l'Europa!! Il 70% rinuncia perche' i professori sono autoritari? perche' non vogliono fotocopie? perche i papa' pretendono troppo da loro??? E quando si troveranno ad avere a che fare con un datore di lavoro??? O con un cliente...che come e' noto e' la forma piu' assurda di essere umano che mai e' stata concepita (chi lavora col pubblico sa di cosa parlo)...cosa faranno??? Le ricerche vanno fatte per esigenze statistiche....sociali e qualche volta per impiegare fondi vacanti...ma attenzione: non perdiamo mai il senso critico e la capacita' di valutare un qualsiasi risultato!! Luc_orient
(Rispondi)
 
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:20 via WEB
Re: Re: Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: suede68 il 2003-03-03 21:06:32 Rispondi Ritorna Elimina E ci sono laureati come me che nei luoghi di lavoro vengono considerati dei rubapane a tradimento perché si va a fare le impiegate, togliendo il lavoro a persone che hanno studiato meno. Oltre che un laureato difficilmente viene assunto per un ruolo inferiore al suo titolo di studio perché deve essere pagato di più per legge... e io che faccio? Sto a casa a scaldare una sedia? Finché nn escono concorsi sto a casa a farmi mantenere dai miei? C'è sempre un rovescio della medaglia, in tutte le cose... Intanto mi becco da quasi due anni le frecciate delle mie colleghe... Che amarezza... Monica
(Rispondi)
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:21 via WEB
Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: suede68 il 2003-03-03 14:11:55 Rispondi Elimina Rispondo a tutti. Avete di fronte una persona nn figlia di papà (mamma infermiera, papà tecnico di laboratorio), che ha sempre lavorato per potersi permettere le ferie in Francia, che si è fatta un mazzo tanto per frequentare negli orari più assurdi (dalle 17,00 alle 19,00 a Bologna x me significava essere a casa verso le 21,30 e a Reggio a quell'ora nn ci sono più gli autobus). Ho frequentato persone eccezionali che facevano la stessa trafila da Padova, da Mestre e da città del nord ancora più lontane per cui mi sentivo una "favorita". E mi sono laureata. Nessuno nega che scegliere la facoltà giusta è la prima cosa importante. Io all'università ho trovato me stessa, il mio modo di vedere il mondo, il mio modo di stare insieme alle persone, il mio tutto. Ma a che prezzo? Ho rischiato l'anoressia in un periodo in cui in 6 mesi diedi 5 esami con la media del 29; durante un esame litigai come una pazza con una prof. che si sentiva la regina del mondo perché era moglie di; avevo un'amica che è stata un anno negli Usa sono l'unica che nn ne ha potuto approfittare per farsi un viaggetto in California; ansiolitici, febbre, calca in treno, levate per anni alle 6 della mattina... mettiamoci in testa che la vita dello studente medio nn è semplice per nulla. Prima degli esami ripetevo fino alla una di notte, camminando, perché se mi appoggiavo mi addormentavo e alle 5 ero in piedi, pronta per il treno. Ho visto ragazzi maschi piangere di fronte a professori, professori con una conoscenza spaventosa con delle teste grosse come delle case, ma che se facevi una tesina in italiano con un errore di ortografia te la tiravano dietro andoti che quella era "merda". (...sempre perché "al Dams nn si fa un cazzo", ci apostrofavano gli altri studenti... eh! Quanti se ne ritirano anche da lì!) Il mio datore di lavoro? Ne ho avuti diversi nella mia lunga carriera di studentessa lavoratrice, molti con il pregiudizio che lo studente è senz'altro uno scansafatiche, e dove gli altri tremavano io mi mettevo a ridere... ma cos'è un datore di lavoro rispetto a una persona con una cultura spaventosa che ti sfotte, in maniera garbata per carità, ma ti fa soffrire più di una rasoiata, che ha le PAROLE GIUSTE per entrarti dentro e colpirti? Al lavoro hai qualcuno che ti protegge, ci sono i sindacati, ci sono le leggi sul lavoro... lo studente chi lo difende??? Nessuno e nn puoi certo andarci con la mamma o il papà, perché se quel prof. vuole ti fa vedere i sorci verdi prima di passare un esame. E se nn lo passi nn ti laurei. Di raccomandati che passavano gli esami con facilità nn ne ho conosciuti. Una volta un ns professore buttò fuori ad un esame un docente dell'Accademia di Belle Arti, io presente, nn è una leggenda metropolitana. Forse nn ne ho visti perché Lettere e Filosofia è ormai una facoltà che nessuno frequenta più, ci saranno senz'altro. Se il ragazzo è troppo fragile o troppo emotivo o svogliato per me la colpa è della famiglia. Di studenti mantenuti a vita all'università, ecco di quelli ne ho visti tanti. Ma la maggior parte sono ragazzi che se stanno a Bologna lavorano per quegli strozzini che sono le ditte di lavoro interinale, dove vengono sfruttati e fanno di tutto. La laurea serve? A me no. Per il lavoro nn mi è servita a nulla, ma mi serve quotidianamente per aprire la testa davanti ai paletti che altri (anche laureati) si mettono davanti agli occhi, ad affrontare una buona conversazione in un buon italiano, ad essere veloce e sveglia nelle risposte, a documentarmi prima di parlare, per rispondere a tono quando al lavoro qualcuno pensa di aver la licenza di uccidere... perché di raccomandati o favoriti ce ne sono parecchi anche al lavoro, anzi, io li ho conosciuti proprio lì. E sapete cosa penso ora dell'università? Che è stata tutto sommato l'esperienza più viva e stimolante della mia vita, che ringrazio quei baroni, quei "chiarissimi", quegli "amplissimi" e "mag...
(Rispondi)
samira2
samira2 il 29/10/05 alle 11:21 via WEB
Re: Re: L'università... quante delusioni... Pubblicato da: suede68 il 2003-03-03 21:00:54 Rispondi Ritorna Elimina ...mazza nn c'è stato tutto. Cmq il finale era che nonostante tutto io ringrazio quelle persone, perché mi hanno forgiato nel carattere e nella personalità. Ma quello che vorrei dire è che io avevo alle spalle una famiglia che mi sapeva dire "NO!", che mi spronava a darmi una mossa, che c'era quando stavo male, che nn mi ha mai lesinato i soldi delle tasse, mentre i libri e l'abbonamento del treno erano a carico mio, responsabilizzandomi su quello che costavo e quanto ero di onere nel bilancio familiare. Ho visto studenti raggiungere l'età pensionabile all'università, per colpa di famiglie benestanti (beati loro) o senza nerbo. Ma qualcuno doveva mettere nero su bianco ciò che accade all'interno dei ns atenei, perché che le cose "si sappiano" nn serve a niente se nn ci sono denunce palesi e di persone pari merito. E sono contenta che qualcuno si sia disturbato a fare qs ricerca, perché quanto meno rende onore a quegli studenti medi che si fanno un mazzo tanto, ma finiscono, con gran sudore della fronte. Ciao a tutti, Monica.
(Rispondi)
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