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Re: Mi chiedo.......
Pubblicato da: suede68 il 2003-02-02 12:46:13
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Vedo che tutto il mondo è paese.
Ieri sono stata all'inaugurazione della Mail Boxes di un amico mio e del mio ragazzo. Ha lavorato per tanti anni dove lavoriamo noi ora.
Riflettevamo sulle ingiustizie, sulle preferenze, sugli aumenti inspiegabili, sulla considerazione che alcuni nutrono e altri no e ci siamo fatti un gran sangue amaro perché basterebbe mettersi insieme e tante voci insieme forse sarebbero ascoltate.
Di norma i preferiti sono pochissimi, contro gli altri che sono la stragrande maggioranza.
Invece no, mossi dal detto "ognun per sé e Dio per tutti", ognuno di noi se ne sta a capo chino a sopportare che quell'autista possa fare quello che ne ha voglia e altri debbano scoppiare per portarsi a casa il minimo sindacale.
Come del resto avviene la stessa cosa in ufficio. Siamo in balia di una strega (le canto spesso "Ragazza acidella") che ha le ns stesse mansioni, ma con la forza di essere quella che c'è da più di tempo e una buona dose di maleducazione strafottente.
Tre giorni fa se l'è presa con me per una cosa che TUTTE facciamo e quello che più mi ha fatto male, nn è stato tanto che mi abbia riempito di gran nomi (tanto le ho risposto a dovere e senza diventare maleducata come fa lei), ma che le altre NN ABBIANO ALZATO UN DITO.
Nn voglio fare la santa, ma quando una in particolare veniva trattata da cane, io mi sono resa antipatica a tutte, difendola.
Ora lei ha trovato la sua amichetta in una di quelle che erano le sue aguzzine e io sono sola.
Nessuno che abbia detto "No, ma guarda che anche noi avevano pensato di fare così...".
Tutte zitte, come delle mummie.
Spirito di squadra? Ma per piacere!
Se ne strafottono.
Sto mandando il mio curriculum anche ai più sfigati della terra pur di scappare da sta gente.
Sicuramente una lezione l'ho imparata: le guerre conto terzi nn le faccio più.
Sono diventata indifferente come loro, me ne sto zitta fino alla prossima aggressione a cui ora rispondo in dialetto reggiano, se nn capiscono poco male, loro se ne approfittano alla grande dei loro dialetti per prendermi per i fondelli.
Tutte le mie idee di civiltà sono scomparse. Le lascio a casa quando vado in ufficio e le riprendo quando me ne esco da quel covo di serpi.
Solo sorrisi quando hanno bisogno...
Sono contenta solo di una cosa: che i migliori sono già scappati da quel posto, il mio ragazzo presto se ne andrà anche lui (sai che bello lavorare in un posto dove senti sempre che lo chiamano "imbecille, figlio di puttana, bestia," ecc.) e io spero di trovare qualsiasi cosa pur di andarmene.
Ti chiamano da Milano quando ti licenzi per sapere i motivi: avrò due o tre cosette da dire... E glielo chiederò: "Ma nn vi stupisce che la gente educata riesce a stare al massimo un anno e poi scappa?"
E tutto qs nell'assoluta indifferenza del capofiliale.
E poi se pensi che un giorno ci sei e l'altro nn lo sai, nn credo davvero valga la pena farsi il sangue amaro per 'sta gente.
Monica
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