Marzo delle donne

Penelope e l'attesa


Ho sempre amato la figura di Penelope, non tanto per la sua paziente attesa del ritorno di Ulisse, ma per l' intelligenza, l'astuzia che ha usato per salvare se stessa e la sua Itaca dai Proci.A scuola ti insegnano che Penelope è la donna che tesse la tela e poi la disfa per ritesserla il giorno dopo, in un passatemepo inutile e disperato in attesa del ritorno del suo uomo. E quando Ulisse torna, non si rivela subito a lei, è cambiato, non si fida e lei? Lei pure è cambiata, riuscirà poi a ritrovarlo nonostante i tradimenti.E da ragazzina tu pensi, è questa la donna, il suo ruolo, la casa, l'attesa, i figli, il perdono dei tradimenti, mentre l'uomo Ulisse, archetipo dell'eroe, viaggia, scopre, vive ma sa che a casa la sua donna lo aspetta tessendo la tela.Ora mi fermo a pensare a lei, a perchè la amo nonostante possa sembrare un modello da non imitare oggi, oggi forse Penelope partirebbe anche lei, insieme al suo Ulisse alla scoperta del mondo. La amo perchè è fedele, intelligente, paziente, ma niente affatto rassegnata, combatte, aspetta e vince la sua battaglia, è una regina che ha ritrovato il suo re, ma solo dopo averlo messo alla prova per capire se poteva fidarsi di lui.Detto questo, noi non siamo Penelopi in attesa, il mondo è delle donne come degli uomini e viaggiare insieme è la cosa più bella che possa capitare, le attese non devono essere mai troppo lunghe