Roma, 11 ott. (Labitalia) - L'Information technology tradizionale sta seguendo il trend recessivo generale mentre sta emergendo una nuova It in controtendenza e legata al mondo del web, del social, del mobile, del cloud. Complessivamente, però, la media del mercato nel 2012 è pienamente recessiva: -3,2%. Questa la prima fotografia dell'Assintel report 2012, la ricerca annuale sul mercato del software e servizi It, in Italia, effettuata da Nextvalue per conto di Assintel, l'associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio-Imprese per l'Italia.
"Oggi - commenta Giorgio Rapari, presidente di Assintel e della commissione Innovazione e servizi di Confcommercio-Imprese per l'Italia - la nostra economia si trova in guerra. C'è chi sta in trincea con gli elmetti lottando quotidianamente per difendersi; e poi ci sono i capitani coraggiosi, con lo sguardo oltre l'orizzonte, che prefigurano l'evoluzione del mercato verso un'economia del digitale".
"Internet - continua - impatta su ogni business e il suo ruolo nella nostra economia va crescendo sempre più rapidamente: quello che ancora manca è un adeguamento infrastrutturale e politico alle nuove dinamiche. Il decreto per lo sviluppo digitale muove alcuni passi coraggiosi, altri più conservativi: la sfida sar legata alle norme di attuazione, al coordinamento fra i vari attori istituzionali, alla ripresa degli investimenti nella pubblica amministrazione e infine alla reale disponibilit di incentivi per chi innova".
I 19.006 milioni di euro sar il risultato complessivo del mercato It nel 2012: dal 2008 ad oggi si sono persi quasi 3 miliardi di euro. Come sempre il tasso di decrescita italiano (-3.2%) è nettamente peggiore rispetto ai nostri vicini: la media Ue è del -0,9% e la Germania segna addirittura un +4,1%. Nel dettaglio, l'hardware affonda a -9,4%, trascinato dal crollo dei Netbook (-59,2%) e dei Pc desktop (-33,6%).
I servizi It tornano in rosso a -3,8%, falcidiati dal crollo delle tariffe professionali. Anche la formazione, da anni in crisi, segna un -4,2%. Il software continua la sua lievissima crescita (+0,8%), con due note particolarmente positive e che rimandano alla 'nuova It': la business intelligence di nuova generazione (+3,7%) e il process & content management (+4,1%).
La nota positiva, si legge ancora nel Rapporto Assintel, è legata all'economia del digitale: l'Italia per certi versi è un popolo in cui la consumerizzazione della tecnologia diventa una moda, e da lì si diffonde per osmosi a livello sociale e imprenditoriale: la vendita di tablet a +52,1% e il cloud computing a +57,8% ne sono la punta di diamante. A mancare in questo caso sono però le nuove professionalit , che il nostro sistema formativo non è ancora capace di formare.
Tre spiragli positivi danno luce all'andamento della spesa It nei mercati verticali: sono il consumer (+1,8%), le tlc-media (+1,3%) e le assicurazioni (+1,2%). I peggiori performer sono quelli colpiti dalla spending review: Pa (-10,8%) ed enti locali (-8%), che pure dovrebbero avere un ruolo anticiclico di stimolo alla domanda. Male anche industria (-5,1%) e commercio (-4,5%).
In territorio marcatamente negativo le piccole imprese, in particolare le micro imprese crollano del -16,4% e le piccole imprese del -11,4%: non c'è spazio per investimenti in Innovazione nel loro business, che tende ad ottimizzare i costi per una mera sopravvivenza.
Nonostante l'ottimizzazione dei costi sia ancora al vertice delle priorit strategiche dell’88% delle aziende del panel, si intravede un'evoluzione lenta ma costante della percezione del ruolo strategico dell'It nella gestione dell'attivit aziendale, cresciuto dal 28% del 2009 al 57% attuale. I budget per l'It nei prossimi 12 mesi saranno stazionari per il 33% delle aziende utenti (lo erano nel 63% lo scorso anno) e in contrazione nel 42% dei casi (erano solo il 19% nella scorsa edizione), con punte di tagli oltre il 10% per il 17% di esse.
L'allocazione delle risorse è destinata per il 64% alla gestione dell'esistente e all'adeguamento tecnologico programmato, mentre il restante 36% a nuovi progetti e allo sviluppo e trasformazione dell'esistente.
"In un contesto certamente non positivo - spiega Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue - la trasformazione dell'Information technology continua ad essere una forza dirompente con un proprio autonomo sviluppo. L'It si conferma come forte driver di innovazione e la vera sfida è gestire le aspettative di un processo di innovazione che diviene sempre più rapido. Di fatto le aspettative delle aziende finali creano forti pressioni sul mondo dell'offerta It affinché cambino i modelli e le modalit di erogazione delle soluzioni e dei servizi. Anche l'esistente deve essere gestito mentre si incorporano nuovi requisiti, contenuti e capacit di relazione a discapito dell’introduzione di nuove complessit ".
"In questa rincorsa al digitale - fa notare Gatti - è ancora più importante rispetto al passato una buona collaborazione tra pubblico e privato e sempre più è necessario che il mondo politico riconosca il valore degli investimenti in It e la pubblica amministrazione diventi propositiva, soprattutto oggi che l'Agenda digitale ha fatto i suoi primi passi anche in Italia".