Massimiliano Andrea

TOSI MASSIMILIANO qualche cenno sulla Fisarmonica di Stradella


TOSI MASSIMILIANOqualche cenno sulla Fisarmonica di StradellaMolti maestri di Stradella, col capostipite Mariano Dallapè dettero vita al prestigioso polo produttivo di Stradella, destinato ad assurgere agli onori delle cronache mondiali per la straordinaria dolcezza e potenza del suono, peculiarità delle fisarmoniche realizzate in loco. Nella fabbrica di Mariano Dallapè vennero inoltre introdotte lefondamentali innovazioni che determinarono la definitiva trasformazione dell’organetto diatonico in moderna fisarmonica. Reca la data 1871 il prototipo, del medesimo fabbricante, di una più evoluta fisarmonica diatonica; ma sarà del 1890 la sua più geniale intuizione: la creazione della fisarmonica cromatica, ossia unitonica, contestualmente dotata, nella parte delle voci basse, di note codificate in accordi precostituiti, adatte all’accompagnamento in tutte le tonalità. Era nata la moderna fisarmonica che si poneva sullo stesso piano degli strumenti musicali classici. Questa rivoluzione, unitamente alla eccellente resa sonora degli strumenti “made in Stradella”, mai eguagliata neppure nell’attuale epoca ipertecnologica, furono gli elementi che decretarono fama e fortuna planetarie alle fisarmoniche costruite in città, ora universalmente riconosciuta come “la patria della fisarmonica moderna”. Dopo la prima fabbrica di Mariano Dallapè altri bravi tecnici, formatisi professionalmente nella stessa azienda, aprirono propri laboratori di produzione. Complessivamente a Stradella si contarono ben 38 entità produttive, tutte di medie e piccole dimensioni. Non si contano gli innumerevoli diplomi e medaglie d’oro conferiti alle aziende stradelline in occasione delle fiere internazionali tenute nelle grandi capitali europee. Sorsero inoltre varie officine che costruivano parti specifiche di fisarmonica, oppure diversi componenti e minuterie. Altro importante fenomeno fu la comparsa dei lavoranti a domicilio, i quali operavano per conto delle piccole aziende con limitato numero di dipendenti. Negli anni d’oro passeggiando per le vie della città si udiva il suono dolce dell’ancia, proveniente dalle case degli accordatori e sgrossatori di voci. Praticamente ogni famiglia della comunità era coinvolta in qualche modo nella lavorazione della fisarmonica, la quale era ormai considerata il simbolo della città. Molte “storie nella storia” si possono narrare sulla fisarmonica di Stradella. Ad esempio la “Cooperativa di Produzione e Lavoro” fu fondata da un gruppo di valenti operai nel 1912, realizzando gli ideali delle nuove idee socialiste per l’emancipazione dell’uomo dal lavoro sottomesso. Oppure la creazione, per iniziativa del Cav. Giuseppe Dallapè, di un modello di fisarmonica “liturgica”, con le voci che imitavano in modo straordinario quelle dell’organo. La fisarmonica detta“voce gaia” fu invece realizzata in proprio da un gruppo di operai armonicisti, i quali tenevano lo strumento perennemente depositato presso una famosa osteria dove si ritrovavano per periodiche bisbocce. Dopo il declino, avvenuto per complesse ragioni dal 1960, rimangono attivi in cittàcinque laboratori produttori di fisarmoniche, tutti di carattere artigianale, eredi e continuatori della tradizionale superiore lavorazione delle voci, tramandata dagli anziani maestri vocisti sino alle attuali generazioni, la quale ancora conferisce agli odierni strumenti l’inconfondibile qualità sonora.  TOSI MASSIMILIANOStradella