CALABRIA, NESSUNO NOTA IL TONFO
DI FRATELLI D’ITALIA
La riconferma sonora di Occhiuto alla guida della Regione Calabria contiene, al suo interno, un dato clamoroso che, stranamente, non è stato notato dai maggiori quotidiani nazionali.
I commentatori e gli analisti hanno giustamente rilevato diversi dati macroscopici e, direi, talmente evidenti da essere banali: il candidato del centrodestra ha stravinto (57,4 per cento dei consensi) ed umiliato quello del centrosinistra, Tridico (41 per cento); specialmente il Movimento 5 Stelle è dolente perché lo sfidante di Occhiuto è un grillino e comunque, come partito, si è avuto un tracollo; nel contempo le forze progressiste sono in pieno psicodramma perché si interrogano sulla giustezza del progetto del “campo largo”, o come lo si voglia chiamare: cioè una coalizione di centrosinistra il più larga possibile, comprendente l’M5S, che veniva visto come un valore aggiunto potenzialmente decisivo e che, invece, si rivela potenzialmente disastroso.
Questo non dovrebbe stupire la Schlein ed i dirigenti del PD: si vuole per forza spacciare l’M5S come una forza progressista, ma basterebbe vedere la sua posizione fortemente filorussa ed antiucraina (come la Lega e tutti i movimenti di estrema destra d’Europa) per rendersi conto di quanto siano ancora forti gli elementi di criptofascismo che i primi studiosi del movimento misero in luce ai suoi albori, oramai diversi anni fa.
Altro aspetto molto notato, anche perché Tajani lo ha proclamato ad altissima voce, è l’ottimo risultato di Forza Italia: il partito fondato da Berlusconi, insieme alla lista di Occhiuto, anche lui un forzista, e ad un’altra lista fiancheggiatrice, totalizza il 30 per cento dei consensi!
Quello che però, e vengo al punto, nessuno pare notare o voler sottolineare è che Fratelli d’Italia ha preso solamente uno scarso 12 per cento dei consensi. Sì, avete capito bene: il primo partito d’Italia (alle ultime elezioni politiche aveva in Calabria il 19 per cento dei voti ed alle ultime elezioni europee ha preso, sempre in Calabria, il 20,6 per cento), il movimento politico della premier Meloni, in una regione come la Calabria che ha tributato un consenso plebiscitario al centrodestra, ha preso solo l’11,6 per cento. In pratica, a livello locale, è calato di ben otto-nove punti percentuali! Se non è una bocciatura di FdI e delle politiche che esprime, poco ci manca.
Questo, secondo me, è un fatto clamoroso che dovrebbe far molto riflettere e, precisamente, preoccupare il centrodestra e rinfrancare il centrosinistra. La Meloni, insomma, non è imbattibile, nemmeno ora.
Non è possibile commentare questo post