Massimo Coppa

Pagare tutti per pagare meno: il buon senso di Mattarella e la faccia di bronzo di Renzi


PAGARE TUTTI PER PAGARE MENO: IL BUON SENSO DI MATTARELLA E LA FACCIA DI BRONZO DI RENZI Ho 46 anni, ma ancora mi stupisco dell’incredibile faccia di bronzo che hanno certi politici e, fra tutti, specialmente quelli che ricoprono incarichi di vertice.Nel suo breve discorso di fine anno il presidente della Repubblica, Mattarella, ha giustamente ricordato la piaga dell’evasione fiscale in Italia, ribadendo un concetto semplice, ovvio, che tutti intuiamo ma del quale nessuna classe politica (da quando esiste l’Italia unita…) ha voluto farsi carico: se tutti pagassimo le tasse, queste sarebbero molto più basse e riceveremmo inoltre servizi migliori.Il capo del governo, Matteo Renzi, è stato tra i primi ad applaudire ed elogiare il discorso del capo dello Stato. Non ha capito che la “canzone” di Mattarella andava anche a lui?!L’ha capito, certamente, ma ha fatto finta di niente, sfoderando una magnifica faccia di bronzo…Del resto anche nella conferenza stampa di fine anno il premier si era vantato di tutto quello che ha fatto, che ha pensato e che farà. Ma della lotta all’evasione fiscale non c’è traccia. E’ troppo anche per lui?Eppure, davvero, se finalmente lo Stato si decidesse a combattere questa guerra il Paese ne beneficerebbe enormemente. Un corposo rapporto di Confindustria, presentato a metà dicembre, dà l’ennesima rappresentazione della colossale importanza di questo argomento. Il presidente Mattarella ha affermato, in diretta televisiva: “Un elemento che ostacola le prospettive di crescita è rappresentato dall’evasione fiscale. Secondo uno studio di Confindustria, nel 2015 l’evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a 122 miliardi di euro. 122 miliardi! Vuol dire 7 punti e mezzo di Prodotto Interno Lordo. Dimezzando l’evasione si potrebbero creare oltre 300mila posti di lavoro: gli evasori danneggiano la comunità nazionale e i cittadini onesti. Tasse e imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero”.Secondo il “Corriere della Sera”, dunque, i 122 miliardi di euro di evasione annua sono così divisi: 40 miliardi di Iva; 23,4 di Irpef; 5,2 di Ires; 3 di Irap; 11,4 di altre imposte indirette; 4,9 di imposte locali e 34,4 di contributi previdenziali.Una montagna colossale che, a quelli come me che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, fa girare un po’ le scatole.