Massimo Coppa

La CIA e l’FBI contro gli smartphone Huawei, ma la cosa puzza


LA CIA E L’FBI CONTRO GLI SMARTPHONE HUAWEI, MA LA COSA PUZZA
Sarà che sono attualmente iper-sensibile all’argomento, visto che ho appena acquistato un cellulare Huawei, ma fa una certa impressione sentire l’FBI e la CIA affermare esplicitamente ed ufficialmente che gli americani non devono comprare questi smartphone perché, in sé, hanno implementato un software che li trasforma in elementi di spionaggio a favore delle autorità cinesi. L’incredibile è accaduto: mai nella storia due primarie agenzie di intelligence e di lotta alla criminalità avevano accusato un produttore di telefonini di lavorare per una superpotenza straniera, vale a dire la Cina (ex) comunista: uno Stato totalitario che, è noto, esercita un controllo ferreo su tutte le azioni e le manifestazioni del pensiero di una popolazione di un miliardo e mezzo di persone, e dove il dissenso è tuttora fortemente respinto e represso. Secondo le agenzie americane, che si sono espresse davanti al Congresso, server, modem e smartphone della Huawei sono in grado di trasferire a Pechino tutto ciò che facciamo con essi, e cioè perlomeno tutto il traffico dati, oltre a potersi trasformare in sistemi di intercettazione ambientale controllati in remoto. Fantascienza? Fantapolitica? Chissà. Ma capirete che mi girano i cosiddetti, visto che ne ho uno da appena una settimana! Precisato che c’è poco da spiare, nel mio caso, visto che per le autorità cinesi sono sicuramente la persona più noiosa del mondo, se fosse vero ci troveremmo comunque di fronte ad un fatto molto grave. Ma, come suol dirsi, c’è un però. Sarà un caso che questa ostilità americana verso un prodotto cinese capiti in un momento nel quale Washington è fortemente ostile all’espansionismo commerciale cinese? Lo stesso Trump vara continue misure restrittive verso le importazioni provenienti da Pechino e ne minaccia di peggiori, asserendo spesso che lo strapotere economico cinese è un elemento di forte destabilizzazione mondiale… Sarà anche un caso che ad essere attaccata è un’azienda capace di produrre una serie di modelli i quali, attualmente, rappresentano il miglior rapporto qualità-prezzo presente sul mercato degli smartphone? E vi assicuro che è così, perché prima di procedere al mio recente acquisto mi sono fatto una cultura su Samsung, iPhone e compagnia bella, sbarcando infine da Huawei, che mi ha consentito di avere un buon cellulare senza svenarmi…Per cui concludo invitando a riflettere: forse la CIA e l’FBI hanno ragione, ma la cosa mi puzza un sacco.