Massimo Coppa

La criminalità imperversa e Salvini pensa agli immigrati: ma finalmente gli italiani lo stanno capendo


 LA CRIMINALITÀ IMPERVERSA E SALVINI PENSA AGLI IMMIGRATI: MA FINALMENTEGLI ITALIANI LO STANNO CAPENDO
Qualcuno mi accuserà di aver preso un po’ di fissazione su Salvini; inoltre, un vecchio insegnamento del giornalismo americano dice “nessun articolo puzzi mai di ‘io l’avevo detto’ ”. Ma, scusate, come posso non sottolineare che si è rivelata estremamente fondata la mia critica su di un ministro degli Interni che, per motivi elettorali, insegue la lotta al “negro” che arriva sui barconi, montando un’emergenza immigrati inesistente (sono appena l’8 % della popolazione italiana, a fronte di cifre molto più alte all’estero) e “cecando” sull’arroganza ed il potere della criminalità organizzata? Ed infatti, nel giro di poche settimane, abbiamo avuto un agguato mafioso a Milano (Milano!) ed un regolamento di conti a Napoli che ha visto, come vittima incolpevole, una bambina piccola. Queste sono le emergenze, non quattro sfigati su un gommone! Ed infatti pare che lo stiano capendo anche gli italiani: per la prima volta dall’insediamento del governo Conte la Lega è scesa nei sondaggi. Sono solo due punti, ma è un’inversione di tendenza rispetto alla travolgente scalata registratasi finora. Inoltre, i fischi e le contestazioni ai comizi del ministro diventano sempre più forti. Persino la Campania, finora inspiegabilmente presa da innamoramento per Salvini, sta riportando le cose nell’ordine della logica, ricordando che la Lega era razzista anche verso il Sud. Ma il ministro ha reagito scompostamente: a Salerno la Polizia ha fatto togliere uno striscione con scritto “Questa Lega è una vergogna” che, oltretutto, è un verso di una vecchia canzone di Pino Daniele. Niente da fare, non si può: evidentemente in Italia il diritto di critica sta morendo. Non ne parliamo di alcuni provocatori che si sono messi in posa per i selfie, salvo poi rivolgere domande scomode al ministro, ribaltando la strategia da social network tanto cara al leader leghista: spintonati, insultati (non si capisce se da personale e simpatizzanti della Lega o da esponenti delle forze dell’ordine), con l’imposizione di cancellare dai cellulari i video. Ma con quale diritto? Con quale giustificazione, se non la lesa maestà?Giustamente il PD ha presentato delle interrogazioni parlamentari su questi episodi, anche se una è partita addirittura da… Renzi, che non può onestamente dare lezioni di democrazia a nessuno.