Massimo Coppa

Soldi alla Lega dalla Russia: è “intelligenza” con una superpotenza nemica


SOLDI ALLA LEGA DALLA RUSSIA: È “INTELLIGENZA” CON UNA SUPERPOTENZA NEMICA
Sono curioso di conoscere cosa ci diranno, i prossimi sondaggi, sulle intenzioni di voto e sul gradimento degli italiani verso la Lega ed il suo leader Salvini, dopo che è scoppiato lo scandalo di un presunto tentativo di finanziamento al partito proveniente da ambienti vicini al governo russo. Non che mi aspetti un tracollo nei consensi, anche perché dai media cartacei ed on line la vicenda appare abbastanza chiara nella sua gravità, ma potrebbe non essere sufficiente. Non so come venga presentata dai telegiornali a cui si abbevera ancora la maggior parte delle persone: sono anni che non li guardo più; ma la mia esperienza mi suggerisce di non essere ottimista, soprattutto per quanto concerne la Rai e, segnatamente, Rai 1, la quale ormai è stata a dir poco colonizzata dal nuovo Duce italiano in sedicesimo. Tuttavia devo dire che anche dai giornali, pur in larga parte critici, non viene sottolineato quello che è un dato fondamentale: il problema non è solo, e non è tanto, che la Lega possa ricevere finanziamenti dall’estero, i quali comunque sono attualmente vietati (e con il senno di poi è a dir poco sospetto che i leghisti abbiano cercato di cancellare questo reato, mesi fa), quanto il fatto che ricevere soldi dalla Russia significa, in pratica, farsi finanziare da una superpotenza militare la quale, sostanzialmente, è ancora nemica dell’Occidente: nostra nemica, cioè, oltre ad essere uno Stato quantomeno autoritario, vale a dire non una democrazia liberale. Siamo di fronte, insomma, a quella che può essere inquadrata come “intelligenza con una potenza nemica”: un tradimento, in pratica, definito in maniera più raffinata e tecnica. Questo fatto è gravissimo in qualsiasi Paese del mondo; ma ancor più grave dovrebbe essere per un politico ed un partito che si definiscono super-patriottici, “sovranisti”, come si dice oggi. È gravissimo che Salvini non voglia parlarne in Parlamento, cioè nella sede politica più appropriata e democraticamente rappresentativa del popolo italiano: è un atteggiamento antidemocratico ed irrispettoso della sovranità popolare che lui dice di voler difendere; o forse bisogna difenderla solo contro quattro poveracci migranti? Del resto chi dice di ammirare Mosca e Putin tende logicamente a comportarsi allo stesso modo.