Massimo Coppa

Libertà e stampa, l'inizio della fine?


LIBERTA’ E STAMPA, L’INIZIO DELLA FINE?
Non posso fare la fine di Giampaolo Pansa, cacciato da “Panorama” perché scriveva troppo su e contro Salvini, il nuovo padrone d’Italia, per il semplice fatto che il blog è mio; ma “Libero”, se opportunamente sollecitato, potrebbe forse oscurare i post: vedremo. Comunque, non penso di dare così tanto fastidio da meritare questa censura… Tuttavia vorrei scrivere d’altro, anche perché magari i miei (oramai) pochi lettori si potrebbero legittimamente stufare. Ma come si fa – dico, come? – a far finta di niente davanti al caso della moto d’acqua della Polizia su cui è andato il figlio del ministro dell’Interno e di tutto quello che ne è seguito? La vicenda è troppo nota per riepilogarla. Balziamo, dunque, direttamente alle considerazioni. 1)     Si tratta di un uso privato di un mezzo pubblico, pagato da noi tutti con le tasse. E’ un reato, come ha giustamente sottolineato il generale Costa, oggi ministro dell’Ambiente. Per inciso, paghiamo anche lo stipendio del poliziotto che guidava la moto scarrozzando il rampollo salviniano. Non è corretto che il capo della Polizia dica che questo aspetto non gli interessa: è un’omissione! 2)     L’atteggiamento del ministro dell’Interno e dei suoi gorilla verso un giornalista è inaccettabile ed inammissibile. È fondamento di una democrazia il libero svolgimento dell’opera giornalistica di documentazione e denuncia. Comprimere la libertà di stampa è un passo verso un governo autoritario, per non dire verso la dittatura. In un Paese più civile un fatto simile avrebbe portato direttamente alle dimissioni di questo Duce in sedicesimo, che oltretutto si rifiuta di rispondere ad ogni domanda su questo episodio e su altri, come quello dei soldi dalla Russia. 3)     I giornalisti italiani dovrebbero solo vergognarsi di non reagire di fronte agli insulti e alle minacce di un ministro in conferenza stampa (oltretutto balneare…) verso un collega. Ma questa è la stampa italiana, bellezza... Sono preoccupato, oltre che scandalizzato. Mi sembra davvero che gli spazi di libertà vadano restringendosi, sia di fatto che di diritto. Il nuovo pacchetto sulla sicurezza, approvato grazie a quei pavidi dei Grillini, è un altro chiodo messo sulla bara della nostra libertà: ed il tutto accade col contorno di folle festanti che ballano in spiaggia davanti al ministro ed a cubiste leopardate, senza rendersi conto di inneggiare alla fine della democrazia. AGGIORNAMENTO Da un pacchetto di normative cosiddette sulla “sicurezza” io mi aspetto misure rivolte a contenere la criminalità organizzata e spicciola, non leggi draconiane contro dei poveri cristi sui canotti o, ancora peggio, contro la libertà di manifestare in piazza contro il governo (praticamente ci stiamo incamminando a diventare come la Russia, dove ogni manifestazione finisce in repressione).Ieri, a Roma (nella capitale, non a Scampia o nella Sicilia profonda), un piccolo boss laziale è stato assassinato mentre faceva jogging in un parco. La criminalità colpisce ormai dove e come vuole (ricordate gli agguati a Milano di qualche mese fa?) ed il ministro dell’Interno, Salvini, che fa? Si balocca in leggi liberticide e xenofobe!