Massimo Coppa

L'estate anche d'inverno e la fine del mondo


L’ESTATE ANCHE D’INVERNO E LA FINEDEL MONDO
Forse a quasi tutti, di fronte all’ennesima tracimazione di Greta Thunberg dagli schermi televisivi o di qualche device elettronico, se non dal giornale (per chi lo legge ancora), sarà capitato di pensare o addirittura dire: “Ancora! Ma a chi vuole scocciare, questa?”. La sua insistenza ed il suo iperattivismo, diciamo la verità, sono fastidiosi, specie se – come accade – ci rimproverano il nostro stile di vita (individuale, sociale e nazionale) che sta portando il mondo al disastro ecologico. Nel mondo ci sono statisti, forze politiche ed economiche e finanche alcuni studiosi che negano il nesso tra il riscaldamento globale e l’inquinamento da sostanze combuste. Abbiamo appreso che il Polo Nord è ormai navigabile d’estate e che, in inverno, a Stoccolma, in Canada e persino in Groenlandia possono aversi temperature primaverili; pochi giorni fa abbiamo saputo che in Antartide hanno registrato venti gradi: un fatto assurdo, anche se nell’emisfero meridionale ora è estate. Abbiamo provato a consolarci pensando che si tratti di eventi eccezionali. Ma quando, come sta accadendo da mesi, constatiamo che, in larga parte d’Italia, quest’anno l’inverno non è proprio arrivato, ci coglie un’inquietudine profonda; anche perché i fenomeni sono sotto i nostri occhi e non si possono negare. E non sono fenomeni passeggeri ma, durando ormai da novembre, sembrano duraturi: si ha l’impressione di aver varcato un confine invisibile, ma potente; di aver passato un orribile punto di non ritorno. Io vivo ad Ischia, che amo ironicamente definire “un’isola tropicale”, anche perché sono una persona che detesta il caldo (dovrei e vorrei vivere in mezzo alla neve, ma purtroppo il mio destino è stato diverso).Però diciamo che, in passato, i mesi invernali assomigliavano a quello che in teoria dovevano essere. Ma le cose sono molto cambiate. Di stupore in stupore, a parte qualche settimana di venti gelidi da Nord (altra cosa assurda, perché storicamente Ischia è soggetta a venti dai quadranti meridionali), ho assistito e assisto a fenomeni incredibili: nel mio giardino ci sono vermi e lumache come fossimo in estate; le mosche non sono andate mai veramente via; ci sono anche i mosconi (qualche giorno fa, nel mio ufficio, è entrata quella che noi chiamiamo una “scazzocchia”, che sarebbe un enorme insetto rumoroso che sbatte contro i vetri finché non lo fai uscire, tipico dell’estate); le mie rose sono fiorite fino a dicembre (!); poi erano state potate basse per l’inverno, ma da una pianta si è allungato un ramo che ha partorito un fiore, il quale si è pure aperto; in altre zone dell’isola le rose non sono mai sfiorite. Mi è spuntata la menta! La menta a febbraio! Mi sono fatto un mojito fuori stagione, ma vedo che la mia menta viene già mangiucchiata dai parassiti, fuori tempo anche loro. Dalle ortensie stanno spuntando i boccioli. Non ho mai smesso di strappare le erbacce. In campagna il mio cammino incrocia lucertole e serpenti, come d’estate, e viene ostacolato da rovi ed erbacce altissime, come nei mesi caldi. I panni stesi sono quasi asciutti dopo appena una giornata, e se non sono asciutti completamente è colpa dell’umidità (la quale esiste sempre, anche d’estate), non del freddo (che non c’è). Da diversi giorni a casa mia non accendiamo neanche più il riscaldamento: fa sudare! Nel piccolo bagno del mio ufficio i moscerini non se ne sono mai andati. E potrei continuare con gli esempi. Questi fenomeni sono così assurdi, anche per le mie latitudini, che nel nostro dialetto, commentandoli, scuotiamo la testa e concludiamo: “Chesta è fine ‘e munne”, e cioè: “Questo significa che il mondo è alla fine”. Insomma, di quali altre prove abbiamo bisogno per renderci conto che siamo sull’orlo del disastro e cambiare rotta?