Massimo Coppa

38 gradi in Siberia, Mosca mai sotto zero: il disastro si avvicina e le superpotenze fanno finta di niente


 38 GRADI IN SIBERIA, MOSCA MAI SOTTO ZERO: IL DISASTRO SI AVVICINA E LE SUPERPOTENZE FANNO FINTA DI NIENTE
Adesso che, finalmente, il Coronavirus sta uscendo dall’orizzonte degli eventi, tornano altre notizie altrettanto gravi, se non di più, ma che avevamo rimosso in nome dell’emergenza. “Notizia”, secondo una definizione che viene dalle scienze della comunicazione, è un rapporto su di un fatto. Quindi, i fatti esisterebbero a prescindere: ma solo in alcuni casi diventano notizie. È sicuramente un fatto che stiamo distruggendo il nostro pianeta e, di conseguenza, danneggiando noi stessi. Ma, a causa del virus, per qualche mese non si è più tramutato in notizia. Ieri la maggior parte dei quotidiani ha dedicato intere paginate al riscaldamento globale, finalmente e giustamente. E perché? Perché si sono accorte dell’ennesima, clamorosa deviazione delle temperature da quella che dovrebbe essere la norma e che, fino a qualche tempo fa, era la comune esperienza. I nostri media hanno scoperto che l’inverno non c’è stato. E non solo in Italia, come ci siamo accorti tutti, ma nemmeno in Russia ed a ridosso del Circolo Polare Artico! Per meglio dire, a Mosca non si è mai scesi sotto lo zero, che è un fatto talmente mostruoso da mettere i brividi (anche se non di freddo)! Come se non bastasse, in Siberia (dico, in Siberia!), qualche giorno fa si è raggiunta la temperatura di… 38 gradi centigradi (38!). E va bene che l’estate esiste anche lì e nascono pure i fiori, ma 38 gradi è veramente pazzesco! A marzo già si poteva fare il bagno nei fiumi e gli animali sono usciti dal letargo con largo, troppo, anticipo. Il permafrost russo, quel misto di terra e ghiaccio che si riteneva eterno, si sta sciogliendo: questo mette in pericolo la staticità di installazioni ed intere città. Qualche settimana fa un enorme serbatoio di gasolio si è rovesciato ed ha scaricato in un fiume artico migliaia di tonnellate di carburante. C’è assolutamente bisogno di una cabina di regia mondiale che prenda provvedimenti seri, duraturi e che valgano per tutti, perché i cambiamenti climatici ormai sono un fatto, non più un’opinione. Di cos’altro abbiamo bisogno per convincercene? Non bastava il Polo Nord che si scioglie in estate? Registriamo sempre nuovi record negativi, ma le superpotenze (come Stati Uniti, Cina e Russia) continuano a far finta di niente. Ho paura che alla nostra generazione, o tutt’al più a quelle immediatamente successive (i nostri figli e nipoti, per intenderci), toccherà il discutibile privilegio di assistere ad un cambiamento epocale e strutturale del clima, una catastrofe ecologica che potrebbe anche comportare la fine della vita sulla terra.